Le preoccupazioni di noi consiglieri comunali, dei cittadini attualmente residenti e di quelli che acquisteranno gli appartamenti in edilizia libera o convenzionata, sono forti.
Gli interessi in gioco sono altissimi e il Progetto operativo di bonifica, dopo una prima bocciatura, è stato sospeso nell’aprile dell’anno scorso. Inoltre, dato non da sottovalutare, è la prima volta che viene presentato un progetto di edificazione su corpi di cava riempiti.

L’area della cava presenta un volume del materiale di reinterro di circa 1.800.000 mc.
Nel dicembre 2007 la Torri parco Bisceglie s.r.l. di De Albertis e Acqua Pia Antica Marcia dei Caltagirone, proprietarie dell'area, presentano il progetto operativo di bonifica.
Nell'aprile 2008 la Conferenza di servizi esprime un parere sospensivo in attesa di integrazioni.
Nel verbale si sottolinea che "non si ha esperienza sul territorio del Comune di Milano di edificazioni su corpi di cava riempiti e che occorre rivedere i valori tossicologici delle sostanze contaminanti considerando il “Recettore bambino”, procedendo ad una verifica del rispetto delle Csr (Soglie di contaminazione rilevate) secondo un percorso diretto".
In sede di Conferenza dei servizi è stato anche richiesto di verificare una serie di questioni rispetto all’analisi dei rischi che dovrà essere rielaborata anche in funzione dei risultati scaturenti dalla rimozione degli hot spots (focolai di contaminazione) e dai campionamenti che sono stati effettuati nelle aree circostanti i detriti rimossi.
Ora l’integrazione è giunta in Comune. Non abbiamo ancora avuto la possibilità di averne copia. Dalle prime indicazioni pare che scavino un metro in più di quello che aveva chiesto il Comune e accompagneranno gli scavi con analisi successive per verificare se vengono comunque superati i valori delle analisi di rischio.
Ed è proprio l’analisi di rischio determinante ai fini del parere positivo di Arpa, Asl, Provincia e Comune. Gli uffici dicono che esigeranno un’analisi di rischio che tenga conto della bonifica sotto le residenze, anche senza messa in sicurezza.
I costi previsti sono di circa 22 milioni di euro, con previsione che possano lievitare.
Chi pagherà? Non certo chi ha inquinato, ma chi acquisterà casa!
Noi saremo lì a controllare che tutto sia fatto a regola d’arte. Chiederemo consulenze terze e verifiche.
Il progetto urbanistico è già invasivo, insiste su un'area a standard, sulla quale doveva nascere un enorme parco e non si può accettare che vengano, per di più, costruite abitazioni e uffici sopra una discarica non bonificata alla perfezione!
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