Un tema sopra gli altri si è voluto porre all'attenzione della cittadinanza e dell'Amministrazione: quello del risarcimento ambientale ad un quartiere, che è stato trasformato, direi, violentato, creando forti squilibri tra le sue radici, la sua storia, e la modernità, tra le funzioni dell'abitare, del lavorare, della socialità, dell'intrattenimento e del divertimento. Creando un luogo di degrado, dove si vive e lavora male.
Il 29 luglio u.s. è stato presentato l'avvio del procedimento di Valutazione ambientale strategica (Vas) relativa all'accordo di programma, avente effetti di variante urbanistica promosso dal Comune di Milano, per il recupero delle aree ferroviarie dismesse e in dismissione.
Oltre all'area del tronco di linea e della stazione di Milano – Porta Genova, attualmente in esercizio, con superficie di 100 mila mq, sono interessate all'accordo di programma:
- l'ambito dello scalo Greco Milano Breda;
- l'area residua dell'ex scalo merci di Rogoredo, 30 mila mq.;
- l'area dello scalo merci di Milano Porta Romana, dismesso, con superficie di 220 mila mq.;
- l'area di Milano San Cristoforo, 120 mila mq.;
- le aree dello scalo Farini e del fascio di binari di stazione Garibaldi, per una superficie di 500 mila mq, in parte dismesso, la cui completa disponibilità è prevista per la fine del 2008;
- l'area dello scalo merci di Lambrate, dismesso, di 50 mila mq di estensione.
Abbiamo presentato un'interrogazione, per valorizzare al massimo, come previsto dalla stessa Vas, la partecipazione dei cittadini alla progettazione delle aree.
Per seguire questo processo al meglio, abbiamo richiesto una riunione straordinaria di commissione urbanistica.
L'assessore Masseroli, non si smentisce, e, in aula, a fine dicembre, accetta la sfida.
Bisogna ora vedere se dalla disponibilità seguiranno i fatti e come la partecipazione verrà sollecitata e gestita.