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14 giugno 2009

Confermato allarme sui nidi e sulle materne

L’assessore Moioli conferma, di fatto, i dati che erano stati diffusi.
Allarmanti i dati sui Nidi d’Infanzia, come lo sono anche per le Materne.
Bisogna tornare ad investire risorse per l’educazione e l’istruzione: assumere nuove educatrici, immaginare nuovi servizi pubblici per l’infanzia da costruire con gli oneri di urbanizzazione, allacciare nuovi rapporti con i privati in un principio di corretta sussidiarietà.
Laddove il pubblico non riesce ad accogliere tutti i bambini c’è il privato, a cui si deve riconoscere gli oneri che sostiene e a cui bisogna richiedere qualità e continuità.
L’Assessore conferma che sono 2400 i bambini in lista d’attesa nei Nidi, mentre corregge leggermente i dati sulle Materne. Ricordiamo che la lista di attesa nelle Materne è composta dai bambini in età (erano fino a due settimane fa 577, ora sono diventati 386), dai cosiddetti morattini o anticipatari (erano 1.136, oggi l’Assessore ci parla di 900) e 293 bambini i cui genitori sono privi del permesso di soggiorno (ad oggi solamente un bambino accettato). Sia gli anticipatari che i bambini stranieri i cui genitori non hanno permesso di soggiorno sono tutti bambini che hanno pieno diritto ad iscriversi alle Scuole Materne. Non è una gentile concessione dell’Amministrazione: anche per loro il Comune ha aperto le iscrizioni, anche per loro bisogna trovare un posto!
E' da 3 anni che la spia si è accesa per le Materne e che sollecitiamo l'Amministrazione Comunale ad elaborare i dati cittadini per correre ai ripari. Dal 1996-97 l’aumento dei bambini iscritti alle Scuole Materne comunali è aumentato del 17 % ma negli ultimi due anni, nonostante il riempimento delle classi, si sono persi per strada 400 posti. E la situazione non è migliore, anche per l’"effetto Gelmini", nelle Scuole Materne statali.
Bisogna subito istituire un tavolo di confronto con il Ministero per studiare un'azione comune di medio e di lungo periodo al fine di aumentare e meglio organizzare l'offerta di posti nelle Scuole d'Infanzia statali e comunali.