La Determina Dirigenziale sull'Accreditamento ha molti aspetti problematici e in questi giorni, con le graduatorie definitive appena pubblicate si evidenziano le prime incongruenze. In particolare, la questione della gestione della transizione dai contratti di appalto all'Accreditamento appare poco chiara e presenta elementi di criticità, causati soprattutto dai tempi strettissimi che intercorrono tra l'approvazione della Delibera in Giunta e l'entrata in vigore della sperimentazione.
La nuova Determina Dirigenziale per l'Accreditamento dice che "I soggetti idonei a gestire strutture del comune o da questo indicate avranno facoltà di individuare non più di una macro area nella quale svolgere i Servizi". Vedi allegato all'Avviso Pubblico del 2 giugno con gli elenchi delle Macroaree cittadine. Queste Macroaree vengono specificate e raggiungono al max un totale cumulativo di 225 posti.
A Milano sono attualmente 56 i servizi d’infanzia dati in appalto in strutture comunali per un totale di 1530 posti.
Le Cooperative appaltanti attualmente coinvolte gestiscono in alcuni casi anche più di 400 posti distribuiti in diversi Nidi della città. Il loro contratto di appalto scadrà alla fine di luglio e l'Amministrazione sceglierà attraverso le procedure dell'Accreditamento i gestori per il nuovo anno; le Cooperative che attualmente hanno incarichi in appalto per più Nidi potrebbero rinunciare ad accreditarsi, o se si accrediteranno avranno in gestione un numero inferiore di stutture rispetto a quelle gestite nell'anno in corso.
Le graduatorie definitive sono ormai pubblicate, i bambini in larga parte assegnati secondo criteri che rispettano anche le scelte di priorità delle famiglie, maturate attraverso la conoscenza delle strutture e delle Cooperative che attualmente gestiscono i Nidi. Non c'è stata alcuna informazione ufficiale da parte dell'Amministrazione alle famiglie sulla possibiltà di un cambio di gestione dei Nidi in appalto, nè alle famiglie dei nuovi iscritti nè alle famiglie dei bambini già frequentanti. Poichè la scadenza per l' accesso ai bandi è il 23 luglio, e per valutare con cura e serietà le documentazioni presentate dai concorrenti agli Avvisi ci vorrà del tempo, questi nodi non potranno essere sciolti che a settembre. Solo allora le famiglie sapranno se i loro bambini avranno la stessa educatrice, e se continuerà il percorso educativo che hanno cominciato, un anno o due anni fa.
Oppure se la Cooperativa che hanno conosciuto all'Open Day sarà la stessa che accoglierà il loro bambino al Nido a settembre.
Un percorso così delicato come il passaggio all'Accreditamento, non meritava tanta fretta ma tempi distesi e maggiore cura nell'informazione delle famiglie.
Appare sbagliata la scelta del periodo di definizione della procedura, alla vigilia della chiusura estiva. Anche se molte giustificazioni verranno portate a favore della scelta dei tempi corti, quale l'inevitabile scadenza dei contratti in atto alla fine di luglio, la necessità di allargare l'offerta a causa della richiesta maggiore di posti (+ 12% rispetto all'anno precedente) e lo spauracchio di liste d'attesa infinite, riteniamo che sarebbe stato più corretto che alle famiglie e agli operatori futuri gestori del Servizio, venisse data l'opportunità di incontrarsi negli Open Day. Quale importanza viene data al percorso educativo del bambino e alla tanto citata libera scelta delle famiglie, attuando questi cambiamenti in corsa, con così scarso coinvolgimento dell'utenza? Quale considerazione dell'impegno dei presenti e futuri gestori che a due mesi dall'inizio del nuovo anno non sanno se la loro domanda sarà accettata?