Nel capire quale delle tre mozioni appoggiare e quale segretario sia meglio che il Partito Democratico abbia, ho avuto come faro le parole di Tommaso Padoa Schioppa sul Corriere della Sera del 19 luglio 2009. Padoa Schioppa, in relazione alle forme partito dei prossimi anni, scrive: “L'opera da svolgere è enorme. Essa abbraccia quattro materie, bisognose di analisi distinte, ma ugualmente indispensabili a una formazione politica duratura.” E le indica con grande chiarezza: l’Ideologia, che non sia una collezione di ritratti, bensì principi resistenti al mutare delle circostanze; l’organizzazione; la linea politica, alleanze, programma e proposte per affrontare l’oggi e la prossima legislatura; la leadership.
Voterò Bersani. Condivido la sua visione di Partito e, soprattutto, i valori dichiarati nel testo che costituisce traccia di discussione da sviluppare nel Congresso. Credo che possa essere un ottimo segretario e un candidato competitivo alla carica di Presidente del Consiglio. Sono convinto che il Partito Democratico abbia bisogno di definire più chiaramente i propri confini. Ricorrere alle primarie per definire segretario e organismi interni può trasformarsi in un atto di debolezza e di eccessiva liquidità o precarizzazione della forma partito. Mi convince particolarmente il richiamo forte alle nostre radici: “ Noi siamo un partito dell’uguaglianza secondo l’ispirazione del cattolicesimo democratico e della sinistra democratica e liberale, perché crediamo in un mercato aperto e regolato, ma non intendiamo affidare al mercato il controllo di beni essenziali come la salute, l’istruzione e la sicurezza”. Mi convince Bersani per la sua storia, la sua ostinazione a creare un libero mercato dettato da ferree regole a tutela del consumatore e della concorrenza, la sua competenza in campo economico, materia prima di ogni ragionamento politico.
Voglio però dichiarare che non sosterrò pubblicamente nei dibattiti congressuali nei Circoli la sua candidatura, fino a quando non chiederà di avviare una seria indagine sulla campagna di tesseramento in Campania e non chiederà ad Antonio Bassolino di farsi da parte, rinunciando ad ogni candidatura interna di Partito ed istituzionale, come recita l’articolo 5 del Codice Etico del Partito Democratico approvato dall'Assemblea Costituente il 16 febbraio 2008. Su questo ultimo tema chiedo a tutti i sostenitori di Bersani di dare un segnale forte. Nei modi e nei tempi che ciascuno di noi ritiene utili.