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24 ottobre 2009

Il Tar accoglie il ricorso degli studenti del Gandhi: l'Assessore faccia partire i corsi!

Il Comune di Milano deve applicare l'Ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia e non interpretarla.
Se l'Assessore non accetterà di riaprire i corsi chiusi e aspetterà che il Tar entri nel merito della sua ordinanza, per poi magari appellarsi al Consiglio di Stato, danneggerà sia gli studenti beffandoli, che l'Amministrazione di Milano, rendendo inattuabile qualsiasi pronunciamento, essendo l'anno scolastico iniziato da più di un mese senza che sia stata svolta una sola lezione. E' già successo per l'iscrizione dei bimbi stranieri nelle scuole materne: anche in quel caso l'Assessore non ci ascoltò e dovette fare retromarcia. Abbiamo protocollato la richiesta ai sensi art 7 del Regolamento delle Commissioni consiliari di convocazione di una seduta della Commissione educazione alla presenza dell'Assessore. Consigliamo all'Assessore di convocare gli studenti per trovare soluzioni definitive nel rispetto fondamentale del diritto all'Istruzione. Spiace che il diritto allo studio venga sancito da una sentenza del Tar. Che a nessuno dell'Amministrazione venga in mente di ricorrere al Consiglio di Stato. Si sono già persi troppi giorni di studio. Non è possibile che una città che spende 47 milioni per ripulire i muri dai graffiti non abbia le risorse per offrire ad 80 studenti la possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. In tutti i giornali negli ultimi giorni di ottobre, era comparsa la notizia che nella riunione di Giunta del 30 ottobre si era deciso di togliere le deleghe sulle Scuole Civiche all'assessore Moioli. Una scelta utile che avevamo richiesto in più di una occasione e che avrebbe cancellato l'assurda separazione tra percorsi di istruzione e formazione. Purtroppo dopo giorni di incertezza, gli stessi dirigenti non avevano assolutamente le idee chiare in proposito, giovedì 5 novembre il Sindaco ha comunicato, diffondendo l'informativa letta e discussa in Giunta che le deleghe rimanevano strettamente in mano all'assessore Moioli e che, in realtà, era l'assessore Masseroli che perdeva una fantomatica delega alla definizione di una nuova gestione delle scuole civiche, sostanzialmente corsi brevi e di formzione professionale. Peccato. Avevamo già stappato la bottiglia...