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9 gennaio 2010

Milano ristorazione: tra morosi e conti allegri

Il Comune di Milano continua a dare i numeri in merito al debito accumulato per famiglie non in regola con i pagamenti. Su Repubblica del 31 dicembre l'assessore alla salute Giampaolo Landi di Chiavenna tuonava: "C' è un debito pluriennale di 7 milioni che va riscosso." A ottobre 2008, per preparare le famiglie all'aumento delle rette, l'assessore Moioli parlava di 8 milioni di euro, mentre in Commissione educazione il 4 novembre 2009 si è detto che la morosità ammontava a 6 milioni di euro...
Chiederemo anche perché si continuino a distribuire in ritardo i bollettini e di chi sia la responsabilità. Si accumulano così crediti che le famiglie dovranno soddisfare in un’unica tranche. Un ritardo che la società giustifica con diversi motivi; si legge su Repubblica: "Nel caso delle medie il disguido è dovuto al ritardo delle scuole nella programmazione dei rientri pomeridiani; così anche alle elementari. Nel caso delle materne, invece, si tratta di un problema legato alla trasmissione dei dati da parte delle scuole che raccolgono le iscrizioni al servizio dalle famiglie”. Comunque sia, è un danno per le famiglie e rappresenta il modo migliore per far sì, soprattutto in questo periodo di crisi, che molte di queste rientrino nella grande categoria dei morosi… Probabilmente fa anche comodo, visto che ogni anno si ripropone la medesima questione.
Sono rimaste ancora senza risposta le domande in merito all'ammontare preciso dei disavanzi degli ultimi anni, alla tipologia delle fasce di insolvenza, alle azioni che intendono intraprendere in merito alle modalità di recupero crediti.
Vogliamo sapere anche quante famiglie, a causa della comunicazione anch’essa poco trasparente di Milano Ristorazione del marzo 2009, sono state inserite nella fascia più alta perché non hanno presentato l'Isee o perché lo hanno presentato tardivamente.
Ma soprattutto: come mai a fronte di maggiori entrate per 800.000 € per effetto della manovrina di dicembre 2008 sulle rette della mensa, il Comune non chiede conto a Milano ristorazione delle perdite per 1.210.252 € per le attività di ristorazione all’EXPO di Saragozza? Perdite che comunque sono accettabili, dicono loro, a fronte di ritorni importanti dal punto di vista dell’immagine e dell’esperienza accumulata. O ancora le spese per depliant, gadgets e sponsorizzazioni che ammontano a circa 400.000 €, oppure le perdite di 311.882 € per l’attività di gestione dei ristoranti della SEA.
Considerato che il Presidente di Milano Ristorazione non è più tornato in Commissione, gli faremo recapitare le domande in sede prima che decada...