Con l'inizio della discussione sul PGT si è concluso l’anno 2009. E con la conclusione dell’anno sono giunto a metà del mio mandato. Un anno e mezzo è passato dal 29 maggio 2008 giornata in cui ho ufficialmente sostituito Marilena Adamo, eletta in Senato un mese e mezzo prima. Che dire… un’esperienza che, per chi ama la politica, è estremamente avvincente. Si è, semplicemente, sempre in prima linea. Il Consiglio Comunale di Milano è sempre lì, sui problemi più importanti dei cittadini: dal riscaldamento delle scuole, all’intervento di urbanistica, allo sciopero, alla nevicata.
Si è sollecitati dalla stampa e dalle persone in carne ed ossa. Non rappresentanti di questa o quella categoria associazione o sindacato che sia. Anche. Ma soprattutto persone che vivono direttamente sulla propria pelle la questione che portano all’attenzione del consigliere. Si affrontano tantissimi diversi argomenti: dall’ortomercato, alla Fondazione Scuole Civiche, alle consulenze del Sindaco, all’intervento in Dia in via dei Pellegrini oppure agli alberi che devono essere abbattuti in via Filarete oppure al decoro della Loggia dei Mercanti. Molte aspettative, grande fatica a stare dietro a tutte le richieste, ognuna con una sua dignità. Chi tocca questioni relative a bisogni importanti, fondamentali. Chi no. Ma tutte vanno trattate con attenzione. E nonostante io abbia il compito all’interno del gruppo di trattare i temi relativi all’educazione, all’istruzione e alla formazione e sono coordinatore del Comitato antimafia dei Consiglieri comunali di Milano, ad un certo punto mi pongo la domanda: meglio essere su tutti i temi o approfondirne bene uno o due? Scelgo sempre la prima, con il rischio costante di non soddisfare le aspettative legittime delle persone che mi contattano, di sobbarcarmi di impegni e di sopportare le inevitabili frustrazioni perché non riesco a possedere l’argomento come vorrei.
È una sorta di copione di vita, che si ripete. E che alla fine scelgo deliberatamente e comunque liberamente.
Fare politica mi piace ed essere in Consiglio comunale, a Milano, la mia città, per me è un onore. Un bel lavoro, che svolgo con passione e coinvolgimento. Alternando alti e bassi.
Costantemente a chiedermi quanto utile sia.
Il buon proposito dell’anno è quello di alzare ancora di più la voce. C’è bisogno. Per gli ultimi, per i deboli, per ricordare e difendere i principi richiamati nella Costituzione. Per non assuefarsi mai: all’idea di non contare più di tanto; al fatto che alla fine della fiera, tutti sono brave persone e si danno da fare per il bene comune e che la moderazione dei toni, oltre che dei contenuti è la giusta via.
Auguri a tutti voi. Ed anche a me.
Un ringraziamento a chi crede nel lavoro che svolgo. Che svolgiamo. E mi aiuta.
Giovanna, Chiara, Sergio, Gregorio, Paolo, Concetta, Stefano. E ancora Paola, Mimma, Silvia,…