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10 marzo 2010

Milano Ristorazione: una gestione che lascia molto a desiderare

Intendo chiarire meglio la mia critica rivolta alla dirigenza di Milano Ristorazione durante la seduta della Commissione educazione del 10 marzo u. s. : posizione che ho sintetizzato in un comunicato stampa ad utilizzo dei giornalisti presenti, distribuito il giorno successivo alle persone, genitori per la maggior parte, che si interessano a vario titolo di scuola e alle quali immaginavamo potesse interessare la comunicazione. TARIFFE “AGEVOLATE” Già l’anno scorso avevo criticato la poca trasparenza della circolare di iscrizione al servizio di refezione. Arrivata ad aprile inoltrato, la comunicazione alle famiglie risultava tardiva, in relazione alle scadenze che venivano imposte (entro il 30 aprile consegna Isee) e fuorviante. Non si diceva che le tariffe della mensa erano cambiate e che lo scaglione di reddito Isee, sopra i 6.500 €, era stato diviso in tre nuovi scaglioni. Si comunicava, inoltre, che le famiglie che intendevano usufruire delle tariffe agevolate erano tenute a consegnare obbligatoriamente la certificazione Isee. Sappiamo bene che non è prevista nessuna tariffa agevolata, ci sono semplicemente scaglioni di reddito e tariffe diversificate. Quest’anno ancora. In bella vista, in prima pagina, 4 punti in evidenza. Al punto 3 l’indicazione assolutamente fuorviante: gli alunni residenti nel Comune di Milano presentando la certificazione Isee, possono usufruire di quote di contribuzione agevolate in base al reddito. Fino a due anni fa, ricordiamo, chi non presentava l’Isee pagava una quota molto inferiore all’attuale e molte famiglie l’anno scorso non l'hanno presentato proprio perché pensavano fosse ininfluente. La data di consegna dell’Isee è fissata per fine maggio. Anche se in quella data l’Isee 2010 sui redditi dell’anno passato, per molte famiglie, non sarà ancora possibile averlo. E non si dice nulla se in questo caso sia possibile presentare l’Isee dell’anno precedente. L'Isee ha comunque validità di 12 mesi dalla sua emissione: quindi se ha data giugno 2009 è, di fatto, ancora valido a maggio 2010. INSOLVENZE Il Comune di Milano periodicamente, in particolare prima dell’aumento delle rette del dicembre 2008 offriva alla stampa e ai consiglieri numeri diversi rispetto al debito accumulato per famiglie non in regola con i pagamenti. Su Repubblica del 31 dicembre 2009 l'assessore alla salute Giampaolo Landi di Chiavenna tuonava: "C' è un debito pluriennale di 7 milioni che va riscosso." A ottobre 2008, per preparare le famiglie all'aumento delle rette, l'assessore Moioli parlava di 8 milioni di euro, mentre in Commissione educazione il 4 novembre 2009 si è detto che la morosità ammontava a 6 milioni di euro... Finalmente abbiamo un dato nero su bianco. Nella risposta alla mia interrogazione è stato scritto che ammonta a 3.900.000 € il disavanzo 2008-09 causato da rette non pagate per Milano Ristorazione. Il dato più clamoroso e curioso viene affermato subito dopo: in risposta alla domanda numero 9 si dichiara che le insolvenze maggiori si trovano nella fascia Isee più alta, superiore ai 27.000,00 €. Il 78,18%, di tutte le insolvenze. Dichiarazione quantomeno curiosa giacchè nelle quote dell’a.s. 2008-2009 rientrava nella quota massima chiunque avesse un Isee superiore ai 6.500,00€: come è possibile dichiarare quindi che gli evasori dello scorso anno sono quelli che quest’anno rientrano nella fascia oltre i 27.000,00€? Sembrerebbe comunque che gli evasori sono tra coloro che rientrano nelle fasce medio-alte. Un altro dato risulta abbastanza clamoroso: le famiglie che sono state inserite nella fascia più alta perché non hanno presentato o hanno presentato l’Isee, fuori termine massimo, sono, il 78% dei minori frequentanti le scuole dell’infanzia, il 79,5% per i minori frequentanti le scuole primarie, l’86% per i minori frequentanti le scuole secondarie di primo grado. La trasparenza nella comunicazione risulta fondamentale. E questa non c’è stata. Staremo a vedere che effetti avrà nel prossimo dato sulle insolvenze. Una domanda nasce però spontanea: non è che abbiano fatto apposta per far sì che più famiglie rientrassero nella fascia più alta e quindi offrire meno gratuità e guadagnarci di più? Abbiamo visto come la comunicazione sia fatta in modo che l’errore sia dietro l’angolo. L’anno scorso la circolare arriva a casa delle famiglie 20 giorni prima della scadenza. Quest’anno ben cinque mesi prima. C’è un difetto grave nella comunicazione. Voluto o no, causa danni alle famiglie e, forse, anche alle entrate per il Comune. Io, per esempio, non ho ancora ricevuto il primo bollettino per l’anno scolastico 2009-2010. Come mai? E se arrivassero tutti i bollettini arretrati con un’unica scadenza? La Milano Ristorazione ci dice che i ritardi riguardano il 14% dell’utenza (non poco) e ci dicono che la colpa è unicamente delle Direzioni didattiche che tardano ad inviare la documentazione. Ma si potrebbe attribuire la responsabilità alle Direzioni Didattiche solo se il ritardo nell’invio dei bollettini riguardasse tutti i bambini del medesimo Istituto o i bambini neoiscritti, dato che così invece non è. QUOTA CONTRIBUTIVA RICONOSCIUTA A MILANO RISTORAZIONE L'altro giorno la figlia di una mia amica ha fatto un calcolo: 4,43x10x280=12.404,00 sono gli euro che quest'anno MiRi incasserà dai pasti non serviti nella sua scuola. Nella risposta di Milano Ristorazione alla mia interrogazione viene detto che il calcolo della quota contributiva sia basato su 176 pasti all’anno per le primarie e secondarie. Si dice che il calendario scolastico prevede 211 giorni e che quindi Milano Ristorazione offre uno sconto eccezionale tenendo già conto di assenze per eventi eccezionali: scioperi, elezioni, assemblee sindacali, nevicate. L’assessore ci dice anche che per gli alunni che vanno a scuola il sabato e rientrano nel cosiddetto modulo, sono previste apposite quote contributive, calcolate sul numero dei rientri settimanali. Innanzi tutto il sabato non è previsto nel modulo. E i bambini o ragazzini, che vanno a scuola il sabato, non hanno il pranzo! In secondo luogo se 211 sono i giorni di calendario scolastico deliberati dalla regione, calcolati su una frequenza settimanale da lunedì a sabato (pari a circa 35 settimane), sono 176 i giorni di servizio mensa, considerando che il servizio è attivo dal lunedì al venerdì. Il calendario della regione comunque prevede che in base all'autonomia scolastica, 11 giorni di vacanza siano deliberati da ogni istituto in modo che agli studenti siano garantiti come minimo 200 giorni di scuola, cioè 33 settimane + 2 giorni. Quindi si evince che la quota che a Milano ristorazione viene riconosciuta è calcolata come se il calendario scolastico fosse di 211 giorni, senza scioperi, senza giornate di chiusura per tornate elettorali, senza giornate di chiusura causa neve. Ma qual è l’azienda che ha garantito ad inizio anno un numero di pasti che possono essere solo il numero massimo? Eppure Una gestione, quella del Prof Carruba di questi anni, che lascia molto a desiderare. Investimenti sbagliati. Una qualità che ha suscitato e suscita, nelle famiglie, numerose proteste. Ricordiamo la perdita di 1 milione e 200 mila euro per l’Expo di Saragoza, i 300.000 € perduti con il contratto con la Sea; le spese per sponsorizzazioni e pubblicazioni. Spese che allontanano la Milano Ristorazione dalla sua mission principale: offrire un pasto di qualità ai bambini delle scuole milanesi.