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27 maggio 2010

Quando comincia l'integrazione?

Condivido in pieno la lettera aperta inviata all'Assessore Moioli e a Patrizio Mercadante, sul tema dell'integrazione scolastica.
Io non ero tra quelli che il 30% l'hanno demonizzato. Si è parlato di deportazione quando invece si possono offrire possibilità, agevolandole, a famiglie di stranieri, che vorrebbero per i loro figli una scuola che sia uno spaccato della città, vera. Bisognava porselo come obiettivo. Negli anni. Interloquendo con le famiglie, immaginando da subito sgravi sulle mense, trasporto gratuito. La decisione tanto sbandierata si è dimostrata per quello che era: un'azione propagandistica e stop. La Gelmini ha subito corretto l'interpretazione che lei stessa aveva fornito. Che spettacolo triste. E non era l'ultimo. Ho incontrato l'Istituto Comprensivo Narcisi e la scuola di via Paravia... dappertutto la stessa questione: singoli dirigenti respingono le iscrizioni. Il progetto StarT fallisce proprio là dove voleva incidere: la distribuzione degli alunni stranieri il piú uniforme possibile. Scuole secondarie si ingrossano fino alla sezione H ed altre languono con una o due prime. In barba ai regolamenti di utilizzo degli spazi, che regolano, laboratori, servizi, palestre. In realtà a molti fa comodo che ci siano le scuole ponte. Alla Lega in primis. E a molte famiglie milanesi. Non molliamo. È una battaglia anche culturale, per il futuro di questa città.