La mozione di adesione del Comune di Milano alle esequie di Stato di Placido Rizzotto, sostenuta e votata all’unanimità da tutti i gruppi consigliari, assume un significato particolare oggi, non solo nel ricordo di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso 64 anni fa e i cui resti ritrovati nella foiba di Rocca Busambra sono stati identificati il 9 marzo scorso, ma anche nel ricordo del trentennale della morte di Pio La Torre: Placido Rizzotto e Pio La Torre infatti sono strettamente legati dall’attività sindacale nelle terre di Sicilia.
Anche il Consiglio dei Ministri ha aderito alla richiesta del Comune di Corleone di svolgere le esequie di stato. La CGIL siciliana ha richiesto che ogni Comune di Italia inviasse una pietra che da un punto di vista storico significasse qualcosa del Comune inviante, e che costituirà un pezzo del monumento che verrà dedicato al sindacalista, la cui storia è strettamente legata al Comune di Milano: gli assassini, assolti per insufficienza di prove, furono arrestati da Carlo Alberto Dalla Chiesa, e uno di questi, Luciano Leggio, detto “Liggio”, fu catturato nel 1974 in via Ripamonti, dai carabinieri del Comune di Milano.
E’ quindi rilevante, e l’adesione di tutti i gruppi l’ha dimostrato, la partecipazione a questo importante avvenimento, soprattutto in questa particolare fase storica: molto significativa anche per la storia di Cosa Nostra, per la lotta alle mafie all’interno del nostro Comune di Milano e nell’importante battaglia che si sta svolgendo anche a livello nazionale; a maggior ragione ora che siamo vicini al ventennale della morte di Giovanni Falcone e degli uomini della scorta.
Sarà importante in quel momento ricordare anche Giuseppe Letizia, il contadino che denunciò l’assassinio di Placido Rizzotto, e che morì il giorno successivo, molto probabilmente in seguito ad un avvelenamento: Giuseppe Letizia, il ragazzino morto l’11 di marzo, è uno dei morti per mafia, ricordati da Libera nel giorno del ricordo.