Nella seduta del 7 settembre scorso ho presentato il testo della mozione per l’istituzione del Whistleblowing termine utilizzato a livello internazionale e in italiano traducibile con la parola "denuncia".
Il Whistleblowing è una procedura destinata alla ricezione
delle segnalazioni di reati, irregolarità o altre anomalie ravvisate dai
dipendenti nel corso della propria attività lavorativa: pericoli relativi alla
sicurezza sul luogo di lavoro, frodi, ai danni o ad opera dell’organizzazione,
reati ambientali, negligenza, vendita abusiva di servizi finanziari,
corruzione, concussione, peculato o altri reati contro la pubblica
amministrazione, irregolarità nei procedimenti
Nel novembre 2009 Transparency International ha redatto una
serie di raccomandazioni e principi sul Whistleblowing. Ai sensi di essi per
Whistleblowing si intende la segnalazione di informazioni, relative a
un’irregolarità o al rischio della stessa, a persone fisiche o enti che si
ritiene possano agire efficacemente al riguardo. Ed ancora si scrive che i whistleblowers (letteralmente "i fischiettatori") possono svolgere un ruolo essenziale nell’individuazione di frodi, atti
corruttivi e cattiva amministrazione. Grazie al loro operato possono
contribuire a salvare vite umane, a tutelare i diritti umani e a salvaguardare
il principio di legalità. Nel fare questo i whistleblower assumono spesso
grossi rischi personali: possono infatti subire persecuzioni o ritorsioni sul
luogo di lavoro, citazioni in giudizio da parte del datore di lavoro per aver
violato accordi di riservatezza o per diffamazione, possono inoltre essere
soggetti a sanzioni penali. In casi estremi possono trovarsi ad affrontare
minacce alla propria incolumità.
Punto centrale della procedura è la protezione del
dipendente che decide di aiutare l’ente
a riscontrare malfunzionamenti interni che possono anche arrecare danni alla
collettività.
L’anonimato del segnalante deve essere tutelato almeno fino
alla contestazione dell’addebito disciplinare. A quel punto prevarranno i
diritti di difesa di chi è coinvolto dalla segnalazione. Sarà quindi necessario
elaborare un luogo nell’intranet dell’Amministrazione Comunale per facilitare
le segnalazioni, grazie al quale poter interagire con il segnalante per
approfondire la segnalazione, senza render necessario svelare la sua identità
Non sarà percorso breve, né facile. Sono convinto che comunque sia giusto e importante, a maggior ragione in questo periodo storico. L’approvazione della procedura porterebbe Milano all’avanguardia nella lotta alla corruzione, non solamente in Italia, ma anche a livello europeo.