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11 dicembre 2012

Avviso Pubblico, associazione di enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie, ha accettato la richiesta di adesione del Comune di Milano. Milano si affianca ad altri 200 Comuni e Province italiane che hanno già aderito.

Avviso Pubblico, associazione di enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie, ha accettato la richiesta di adesione del Comune di Milano. Milano si affianca ad altri 200 Comuni e Province italiane che hanno già aderito. 
Ora è giusto aspettarsi che Avviso Pubblico ci metta in rete. Eventi, seminari, documenti condivisi, che facilitino il contagio positivo fatto di buone prassi, procedure ed informazioni utili per una efficace amministrazione finalizzata al contrasto alle mafie. 
Entreremo strettamente in rete con gli altri comuni lombardi che hanno aderito. Sarà importante dar vita ad un coordinamento regionale. La presenza di Milano assieme a Brescia, Corsico, Desio, Pero, Pandino e Merlino, e gli altri Comuni Lombardi aderenti, assume un grande significato e ci responsabilizza fortemente.
Ci dobbiamo aspettare anche, che quest’associazione ci dia la possibilità di esprimere, efficacemente e tempestivamente, la nostra solidarietà a tutti quegli amministratori in Italia che sono più esposti nella lotta alle mafie e per questo subiscono intimidazioni e minacce. 
Proprio il 7 dicembre scorso Avviso Pubblico ha presentato il rapporto Amministratori sotto tiro.


I dati del Rapporto mettono in luce chiaramente e drammaticamente questi aspetti: il numero delle minacce e delle intimidazioni mafiose e criminali nei confronti degli amministratori locali e del personale della Pubblica Amministrazione è in sensibile aumento, si è passati da 212 casi del 2010 ai 270 fatti censiti nel 2011 (+ 27%). Gli atti intimidatori non si registrano soltanto nel Mezzogiorno – dove si conta la maggiore numerosità dei casi – ma anche nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, Il 2012, ci ha ricordato Avviso Pubblico è l’anno in cui si è registrato il record negativo dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa: ben 25.
Siamo pronti a dare il nostro contributo. Non rimarremo certamente passivi. Proprio in questi giorni si sta formalizzando l’applicazione nella nostra amministrazione della procedura di applicazione della 231 del 2007, legge antiriciclaggio. Ne sono molto orgoglioso. Un modello organizzativo innovativo che mira a segnalare il rischio che nel nostro territorio, quel ristorante, quella attività, siano frutto di riciclaggio di denaro sporco. Presentato in Commissione antimafia nel luglio di quest’anno sta raccogliendo diffusi consensi.
E allora partiamo. Le idee non mancano. Voglia e passione, pure.