Milano, 6 gennaio 2013
Caro Segretario,ti scriviamo a proposito della candidatura dell’ex sindaco di Cesano Boscone, ex assessore provinciale e attuale consigliera provinciale Bruna Brembilla nelle file del partito lombardo per il parlamento nazionale. Come avrai letto su numerosi organi di stampa nazionali, Bruna Brembilla presenta infatti un profilo particolarmente controindicato: quello di avere, secondo intercettazioni effettuate dai carabinieri, trattato voti e appoggi elettorali con esponenti dei clan calabresi nell’hinterland sud milanese, area purtroppo infestata da forti interessi e gruppi di ‘ndrangheta.
Nella nostra rispettiva posizione di presidente del comitato di esperti antimafia istituito dal sindaco Giuliano Pisapia, di presidente della commissione consiliare istituita dal consiglio comunale milanese e di assessore ai servizi sociali con delega ai beni confiscati alle mafie siamo rimasti davvero colpiti dalla numerosità, dal livello e dalla facilità dei rapporti tra gli esponenti delle istituzioni e dei partiti e gli esponenti dei clan e ci siamo convinti che la provincia milanese sia ormai arrivata a un livello di guardia. Di fronte agli scandali che hanno coinvolto le istituzioni regionali e molti enti locali di rango minore riteniamo che sarebbe un messaggio assai grave per la vita pubblica candidare chi ha tenuto condotte come quella indicata. Come iscritti riteniamo inoltre che scelte del genere possano risultare compromettenti per la credibilità e l’onorabilità del partito.
Non sarebbe comprensibile infatti perché al nord il partito candidi alcune figure che si sono distinte per le loro denunce e la quotidiana battaglia contro il potere mafioso, dovendo anche ricorrere discretamente alla protezione dei carabinieri, e contemporaneamente candidi chi dagli stessi carabinieri è stato sorpreso mentre chiedeva e otteneva voti da persone strettamente legate a esponenti di rilievo della 'ndrangheta (una delle quali definita addirittura “capitale sociale” dell’organizzazione mafiosa in una recente un'ordinanza di custodia cautelare). Si tratta a nostro avviso di due modelli di politica incompatibili, e che non possono convivere ed essere premiati nello stesso partito.
Fiduciosi nella tua sensibilità istituzionale e politica, e con il più grande augurio di buon lavoro nelle difficili settimane che verranno e che vedranno te e noi impegnati nello stesso territorio lombardo,
Nando dalla Chiesa David Gentili Pierfrancesco Majorino