Il manifesto è stato presentato
l'11 gennaio in commissione Antimafia in seduta congiunta con la commissione Commercio
e la commissione Sicurezza, alla presenza di Angela Fioroni, segretaria regionale di
Lega autonomie, Maria Ferrucci, sindaco di Corsico, Marco Papa, di Corsico
legalità.
Gli interessi che stanno dietro al gioco d'azzardo sono ben rappresentati dalla frase inserita all'articolo 7.10 del decreto Balduzzi, convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 14 settembre 2012: articolo che impegna l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, incorporata oramai nell'Agenzia delle dogane, a pianificare forme di progressiva ricollocazione dei punti di accesso e raccolta del gioco d’azzardo. Si scrive che tale pianificazione dovrà essere fatta tenuto conto degli interessi pubblici di settore, ivi inclusi quelli connessi al consolidamento del relativo gettito
erariale.
Nel decreto Balduzzi entrato in Parlamento erano indicati dei limiti precisi di distanza delle sale giochi e delle sale scommesse da luoghi sensibili, quali sono le strutture sanitarie ospedaliere, i luoghi di culto, gli istituti scolastici. La legge invece così come è uscita dal Parlamento ha perso quest’obbligo depotenziandosi terribilmente.
Al manifesto hanno già aderito più di 50 comuni. Diversi gli impegni che le Amministrazioni individuano: richiedere una nuova legge nazionale, richiedere che sia
consentito il potere di ordinanza dei sindaci anche in questa particolare
materia; ci si impegna ad organizzarsi in rete per formare e costituire reti sovra territoriali nelle Asl che in sinergia con prefettura, questura e Dia operino per monitorare, prevenire e contrastare il gioco d'azzardo.
Diverse altre proposte sono giunte ad Angela Fioroni, Maria Ferrucci e Marco Papa dai consiglieri presenti.
Mirko Mazzali, presidente della commissione Sicurezza ha riportato un'esperienza di Reggio Emilia: l’amministrazione ha inserito nel regolamento edilizio, fermo restando
l'autorizzazione della questura, l'obbligo per le sale gioco e per le sale
scommesse di avere reperiti fisicamente gli spazi per parcheggi senza la
possibilità di monetizzarli.
Io stesso ho proposto che, visto e considerato che lo sviluppo urbanistico della città non può essere conosciuto dai Monopoli di Stato, questi siano invitati a ricollocare e pianificare
l’ubicazione di slot, sale scommesse e sale gioco, congiuntamente con la
questura e le amministrazioni locali coinvolte.
Ho ricordato che le autorizzazioni della questura prevedono che sia l'Amministrazione comunale a definire gli orari di apertura e ho proposto che venga limitata il più
possibile l'apertura mattutina e notturna di questi luoghi;
Alessandro Pollio, direttore centrale commercio, ha comunicato che si sta redigendo un'ordinanza per uniformare gli orari delle sale gioco e delle sale scommesse la cui apertura sarà prevista dalle 10 alla una di notte.Ho proposto di promuovere il consumo consapevole, valorizzando quegli esercizi pubblici che non hanno al proprio interno slot machine e ho proposto che la polizia locale dichiari guerra al gioco d'azzardo illegale immaginando nei prossimi mesi una serie di controlli a tappeto.
Ho chiesto infine chi si vieti, alle realtà che hanno in convenzione spazi di proprietà comunale (società sportive, centri ricreativi e culturali), di ospitare slot machine negli spazi a loro affidati.
Ho infine ricordato, come io stesso ho imparato durante i convegni a cui ho partecipato, che è molto meglio parlare di gioco d'azzardo patologico (GAP) che di ludopatia. Il decreto Balduzzi inserisce il GAP nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), per cui d'ora in poi i Sert saranno obbligati a curare chi del gioco d'azzardo diventa dipendente.
Non parliamo più di "ludopatia" quindi, termine tanto caro ai concessionari. Non ci si può ammalare di gioco, mentre ci si può ammalare di gioco d'azzardo.
Ho infine ricordato, come io stesso ho imparato durante i convegni a cui ho partecipato, che è molto meglio parlare di gioco d'azzardo patologico (GAP) che di ludopatia. Il decreto Balduzzi inserisce il GAP nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), per cui d'ora in poi i Sert saranno obbligati a curare chi del gioco d'azzardo diventa dipendente.
Non parliamo più di "ludopatia" quindi, termine tanto caro ai concessionari. Non ci si può ammalare di gioco, mentre ci si può ammalare di gioco d'azzardo.