-->

28 febbraio 2013

Confermato impianto accusatorio. L'indagine Redux Caposaldo ci racconta della mafia a Milano: pizzo, slot machine, discoteche, professionisti e politici capitale sociale delle mafie

La mia presenza alla sentenza di oggi del processo Redux Caposaldo, in cui il Comune si è costituito parte civile, ha avuto il significato di esprimere vicinanza e gratitudine per il lavoro prezioso compiuto in questi mesi dall'Avvocatura comunale e, negli anni scorsi, dagli agenti di polizia locale da cui ha preso avvio l'indagine.
Un processo, quello concluso in primo grado oggi, con la conferma dell'impianto accusatorio, emblematico del radicamento a Milano della 'ndrangheta.
Un processo che io racconto nelle scuole per far comprendere bene cosa significhi mafia a Milano. Spaccio, estorsioni, pizzo, riciclaggio del denaro attraverso la costituzione di cooperative di facchinaggio, acquisizione di quote di locali notturni, gestione della sicurezza negli stessi e gioco d'azzardo. Professionisti che si adoperano per favorire gli interessi mafiosi, politici conniventi e due incendi gravissimi al Centro Iseo e al furgone di Loreno Tetti, testimone di giustizia, che conferma in aula le denunce fatte durante le indagini.

Il Tribunale di Milano, sezione VII penale, presieduta dal dott. Barazzetta (giudici a latere: Calabi e Emanuela Rossi) ha letto il dispositivo della sentenza di condanna, per associazione di stampo mafioso, intestazione fraudolenta di beni, estorsioni aggravate, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti.
In particolare gli imputati nei confronti dei quali il Comune è stato ammesso quale parte civile hanno riportato le seguenti condanne:
- ROMEO Giuseppe: 16 anni e 4 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- MASCARO Aldo: 8 anni di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di libertà vigilata;
- MARTINO Paolo: 17 anni di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- FLACHI Giuseppe, detto “Pepè”: 20 anni e 4 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- MARINO Salvatore: 10 anni e 6 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- AMATO Giuseppe alias Pinone: 14 anni di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- COLOMBO Cesare Massimo: 16 anni e 11 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- PISEDDU Giuseppe: 9 anni e 4 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di libertà vigilata;
- FLACHI Emanuele: 13 anni e 4 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di libertà vigilata;
- LAROCCA Biagio: 15 anni e 4 mesi di reclusione e, a pena espiata, 3 anni di colonia agricola;
- DE FELICE Stefano: 9 anni e 4 mesi di reclusione – assoluzione ex art. 530 c.2 per narcotraffico;
- BANFI Savino: 12 anni di reclusione.
Tutti i suddetti imputati sono stati condannati, in solido, al risarcimento dei danni a favore della parte civile Comune di Milano, con la rimessione al giudice civile per la quantificazione e una provvisionale di € 150.000,00 (centocinquantamila), oltre alla rifusione delle spese di costituzione e difesa liquidate in € 6.000,00 (seimila). E’ stata inoltra disposta la confisca di numerosi beni mobili e immobili.