Il tema è una piaga sociale, alla soglia dell'emorragia, e ha un forte e preoccupante legame con la criminalità organizzata che ci guadagna 50 miliardi di euro all'anno: 'ndrangheta, camorra, cosa nostra, criminalità sarda e pugliese, a tutti piace questo business. Davanti agli 87 miliardi spesi dagli italiani per il gioco d'azzardo, con costi socio-sanitari di quasi 6,6 miliardi di euro e un guadagno per lo Stato di solo 8 miliardi, Perilli evidenzia nel suo libro come ormai convenga soprattutto alla criminalità organizzata questo "passatempo" che trova sempre nuove forme e modalità. Accanto ai "classici" luoghi dove giocare, si sono aggiunti "nuovi" luoghi e più "neutri", che fanno sentire più a suo agio il giocatore: supermercati, uffici postali, metropolitane, stazioni, aeroporti, cartolerie. Per i pigri, poi, il web pullula di cash game, casinò e poker texano. "Preoccupante, soprattutto per i giovanissimi, anche i passi fatti nelle app" secondo l'autrice. "Dal 3 dicembre scorso sugli smartphone sono arrivate le slot-machine virtuali, nell'aprile 2013 il gratta e vinci e il lotto. Nei prossimi mesi compariranno le scommesse su cani o cavalli e il betting exchange. Tutto ciò arriverà anche su Facebook, quindi alla portata di tutti, di tantissimi giovani". Sempre più presente e accessibile,quindi, la tentazione, ma anche sempre più irresistibile: Perilli racconta delle lotterie in giro per il mondo che garantiscono una pensione a vita o una vita passata a viaggiare, un trattamento per coppie sterili, un servizio funebre, una plastica al seno o, per i fans, un giro di shopping con Paris Hilton. Tutto questo sfavillare di premi da sogno, ma la verità, svelata e sottolineata nell'opuscolo sul Gioco d'Azzardo, è che si gioca sempre di più, ma si vince sempre di meno: dal 1994 al 2012 in Italia si è passati da 1850 milioni di vincite su 12 miliardi e 300 milioni di euro di giocate a 920 milioni di vincite su 85 miliardi di giocate, "in compenso sempre più frequenti le 'micro vincite' che ci illudono e ci spingono a giocare ancora". Gli italiani, probabilmente, si fanno particolarmente convincere, dato abbiamo il record mondiale di vendite di gratta e vinci (1 su 5 è venduto nel nostro paese) e, pur rappresentando solo l'1% della popolazione mondiale, abbiamo il 23% del mercato mondiale del gioco on-line ed il 4,4% di tutti i giochi.
25 agosto 2013
Libera: Gioco d'Azzardo, si gioca sempre di più, ma si vince sempre di meno
OMNIMILANO Milano, 24 AGO - Nuovi luoghi, virtuali e non, dove giocare.
Nuovi premi, mirati a sogni nel cassetto, invadendo anche la sfera privata e più
"indifesa". Solo e sempre di più "micro vincite" illusorie e
accattivanti. Ecco il tridente affilato con cui la piaga del gioco d'azzardo
si presenta ogni giorno nelle città italiane, comprese le lombarde perché,
se Milano è la città in cui si è giocato di più nel 2012, 5,7 miliardi di
euro, guardando le cifre spese pro capite per giocare d'azzardo, ai primi
gradini del podio salgono Pavia (2954 euro) e Como (1924 euro). Con il Quaderno
"Giocati dall'azzardo. Tra mafie, illusioni e povertà" di Cristina
Perilli, fresco di stampa, sbarca quindi in Lombardia la campagna "Mettiamoci
in gioco" con cui Libera rafforza
la sua opera di informazione e sensibilizzazione in attesa
dell'appuntamento di settembre con il primo convegno lombardo
dedicato al Gioco d'Azzardo Patologico.
Il tema è una piaga sociale, alla soglia dell'emorragia, e ha un forte e preoccupante legame con la criminalità organizzata che ci guadagna 50 miliardi di euro all'anno: 'ndrangheta, camorra, cosa nostra, criminalità sarda e pugliese, a tutti piace questo business. Davanti agli 87 miliardi spesi dagli italiani per il gioco d'azzardo, con costi socio-sanitari di quasi 6,6 miliardi di euro e un guadagno per lo Stato di solo 8 miliardi, Perilli evidenzia nel suo libro come ormai convenga soprattutto alla criminalità organizzata questo "passatempo" che trova sempre nuove forme e modalità. Accanto ai "classici" luoghi dove giocare, si sono aggiunti "nuovi" luoghi e più "neutri", che fanno sentire più a suo agio il giocatore: supermercati, uffici postali, metropolitane, stazioni, aeroporti, cartolerie. Per i pigri, poi, il web pullula di cash game, casinò e poker texano. "Preoccupante, soprattutto per i giovanissimi, anche i passi fatti nelle app" secondo l'autrice. "Dal 3 dicembre scorso sugli smartphone sono arrivate le slot-machine virtuali, nell'aprile 2013 il gratta e vinci e il lotto. Nei prossimi mesi compariranno le scommesse su cani o cavalli e il betting exchange. Tutto ciò arriverà anche su Facebook, quindi alla portata di tutti, di tantissimi giovani". Sempre più presente e accessibile,quindi, la tentazione, ma anche sempre più irresistibile: Perilli racconta delle lotterie in giro per il mondo che garantiscono una pensione a vita o una vita passata a viaggiare, un trattamento per coppie sterili, un servizio funebre, una plastica al seno o, per i fans, un giro di shopping con Paris Hilton. Tutto questo sfavillare di premi da sogno, ma la verità, svelata e sottolineata nell'opuscolo sul Gioco d'Azzardo, è che si gioca sempre di più, ma si vince sempre di meno: dal 1994 al 2012 in Italia si è passati da 1850 milioni di vincite su 12 miliardi e 300 milioni di euro di giocate a 920 milioni di vincite su 85 miliardi di giocate, "in compenso sempre più frequenti le 'micro vincite' che ci illudono e ci spingono a giocare ancora". Gli italiani, probabilmente, si fanno particolarmente convincere, dato abbiamo il record mondiale di vendite di gratta e vinci (1 su 5 è venduto nel nostro paese) e, pur rappresentando solo l'1% della popolazione mondiale, abbiamo il 23% del mercato mondiale del gioco on-line ed il 4,4% di tutti i giochi.
Il tema è una piaga sociale, alla soglia dell'emorragia, e ha un forte e preoccupante legame con la criminalità organizzata che ci guadagna 50 miliardi di euro all'anno: 'ndrangheta, camorra, cosa nostra, criminalità sarda e pugliese, a tutti piace questo business. Davanti agli 87 miliardi spesi dagli italiani per il gioco d'azzardo, con costi socio-sanitari di quasi 6,6 miliardi di euro e un guadagno per lo Stato di solo 8 miliardi, Perilli evidenzia nel suo libro come ormai convenga soprattutto alla criminalità organizzata questo "passatempo" che trova sempre nuove forme e modalità. Accanto ai "classici" luoghi dove giocare, si sono aggiunti "nuovi" luoghi e più "neutri", che fanno sentire più a suo agio il giocatore: supermercati, uffici postali, metropolitane, stazioni, aeroporti, cartolerie. Per i pigri, poi, il web pullula di cash game, casinò e poker texano. "Preoccupante, soprattutto per i giovanissimi, anche i passi fatti nelle app" secondo l'autrice. "Dal 3 dicembre scorso sugli smartphone sono arrivate le slot-machine virtuali, nell'aprile 2013 il gratta e vinci e il lotto. Nei prossimi mesi compariranno le scommesse su cani o cavalli e il betting exchange. Tutto ciò arriverà anche su Facebook, quindi alla portata di tutti, di tantissimi giovani". Sempre più presente e accessibile,quindi, la tentazione, ma anche sempre più irresistibile: Perilli racconta delle lotterie in giro per il mondo che garantiscono una pensione a vita o una vita passata a viaggiare, un trattamento per coppie sterili, un servizio funebre, una plastica al seno o, per i fans, un giro di shopping con Paris Hilton. Tutto questo sfavillare di premi da sogno, ma la verità, svelata e sottolineata nell'opuscolo sul Gioco d'Azzardo, è che si gioca sempre di più, ma si vince sempre di meno: dal 1994 al 2012 in Italia si è passati da 1850 milioni di vincite su 12 miliardi e 300 milioni di euro di giocate a 920 milioni di vincite su 85 miliardi di giocate, "in compenso sempre più frequenti le 'micro vincite' che ci illudono e ci spingono a giocare ancora". Gli italiani, probabilmente, si fanno particolarmente convincere, dato abbiamo il record mondiale di vendite di gratta e vinci (1 su 5 è venduto nel nostro paese) e, pur rappresentando solo l'1% della popolazione mondiale, abbiamo il 23% del mercato mondiale del gioco on-line ed il 4,4% di tutti i giochi.