Ecco di seguito il testo del mio intervento.
Seduta consiliare del 9 settembre 2013
INTERVENTO AI SENSI DELL’ART 21
SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 9 SETTEMBRE 2013
omissis
Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Gentili.
Il consigliere Gentili così interviene:
“Grazie. Durante la pausa estiva è tornato agli onori della cronaca il quartiere Lorenteggio. Un incendio in un appartamento lastrato in Via Lorenteggio 183 e poi una protesta al 181 rispetto al numero di abusivi che nei giorni precedenti alla protesta stessa avevano occupato alcune case.
Il quartiere Lorenteggio è in una situazione di empasse abbastanza grave e l’abbiamo affrontata alla presenza anche dell’assessore Benelli nella Commissione del primo marzo di quest’anno. In questa Commissione un funzionario dell’ALER ci ha fatto capire esplicitamente che i lavori di manutenzione straordinaria erano legati a un piano di riqualificazione complessivo che era stato depositato dal Comune di Milano, dalla Fondazione Housing, da Regione Lombardia e da ALER, depositato in Regione Lombardia nell’ottobre 2010, ma che non aveva avuto alcun tipo di finanziamento utile per decollare.
È un piano di riqualificazione importante che sfrutta il fatto che, speriamo, entro il 2020 la linea 4 del metrò giunga fino in piazza Tirana. Un piano di riqualificazione importante che prevede l’abbattimento di 1200 appartamenti, piano di riqualificazione che però, di fatto, è fermo. Allora è importante in questo momento dare una svolta e capire, chiedo appunto che il Consiglio Comunale e la Giunta se ne faccia carico, capire se Regione Lombardia ha intenzione di sbloccare la situazione del quartiere Lorenteggio oppure obbligare l’ALER e la Regione a trovare i fondi per partire da delle riqualificazioni al dettaglio, scala per scala, che possano rendere pari a zero il numero degli alloggi lastrati, rendere pari a zero il numero degli alloggi che sono sottosoglia e che non sono assegnati e da qui far ripartire un tessuto sociale e una comunità locale che fa una fatica enorme, tra conflittualità eccezionali e degrado, a decollare e anche a far valere i propri diritti principali. Mi rendo conto che la situazione è difficile, faccio fatica ad immedesimarmi in chi abita in quegli appartamenti, avviene che poi la guerra alla fine sia tra i poveri, tra chi occupa e chi si trova in una casa sempre più degradata di fronte a un blocco che da anni si perpetua, perché non è solo dal 2010 ma dall’inizio degli anni 2000 che si pensa ad un piano di riqualificazione di questo genere.
È importante che come Giunta, come Consiglio Comunale si prenda in mano questa situazione e si chieda con forza e vigore alla Regione Lombardia o di fare un piano finanziato, finanziabile che possa partire nei prossimi mesi oppure a questo punto partire con una riqualificazione al dettaglio che migliori la qualità della vita di quel quartiere che è l’ultimo dei quartieri di Milano che non ha subito ormai da più di quarant’anni interventi di ristrutturazione significativi”.
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