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17 settembre 2013

Quartiere Lorenteggio: non si può più aspettare!

Non si può più aspettare. Il Giambellino e il Lorenteggio devono essere riqualificati. Appartamenti lastrati, occupati, sotto soglia, muri scrostati, amianto, giardini poco curati, senza isole ecologiche. Tutto bloccato in attesa che Aler trovi i soldi per abbattere 1200 appartamenti. Un progetto che non ha le risorse per essere avviato e non le avrà. Un progetto che voleva sfruttare la linea 4 sino a Piazza Tirana e la nuova appetibilità di un quartiere da cambiare. Sono intervenuto in aula alla presenza di Sindaco e dell'assessore alla Casa, Daniela Benelli, per richiamare Giunta e Consiglio su questo tema. Nei giorni successivi è stato molto scritto del buco da 120 milioni di euro in Aler. Pare che circa 57 milioni siano dovuti alla morosità. Molti hanno allora parlato del costo sociale della casa non più sostenibile. In pochi hanno ricordato gli scandali di Aler. La corruzione, gli sprechi, le partecipate inutili, i Consigli di Amministrazione moltiplicati. Gli emolumenti da centinaia di migliaia di euro. È normale che la fiscalità generale sostenga il diritto alla casa. Non è naturale che sostenga corrotti e nullafacenti.
Ecco di seguito il testo del mio intervento.


Seduta consiliare del 9 settembre 2013 
INTERVENTO AI SENSI DELL’ART 21 
SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 9 SETTEMBRE 2013 
omissis

Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Gentili.
Il consigliere Gentili così interviene:
“Grazie. Durante la pausa estiva è tornato agli onori della cronaca il quartiere Lorenteggio. Un incendio in un appartamento lastrato in Via Lorenteggio 183 e poi una protesta al 181 rispetto al numero di abusivi che nei giorni precedenti alla protesta stessa avevano occupato alcune case.
Il quartiere Lorenteggio è in una situazione di empasse abbastanza grave e l’abbiamo affrontata alla presenza anche dell’assessore Benelli nella Commissione del primo marzo di quest’anno. In questa Commissione un funzionario dell’ALER ci ha fatto capire esplicitamente che i lavori di manutenzione straordinaria erano legati a un piano di riqualificazione complessivo che era stato depositato dal Comune di Milano, dalla Fondazione Housing, da Regione Lombardia e da ALER, depositato in Regione Lombardia nell’ottobre 2010, ma che non aveva avuto alcun tipo di finanziamento utile per decollare.
È un piano di riqualificazione importante che sfrutta il fatto che, speriamo, entro il 2020 la linea 4 del metrò giunga fino in piazza Tirana. Un piano di riqualificazione importante che prevede l’abbattimento di 1200 appartamenti, piano di riqualificazione che però, di fatto, è fermo. Allora è importante in questo momento dare una svolta e capire, chiedo appunto che il Consiglio Comunale e la Giunta se ne faccia carico, capire se Regione Lombardia ha intenzione di sbloccare la situazione del quartiere Lorenteggio oppure obbligare l’ALER e la Regione a trovare i fondi per partire da delle riqualificazioni al dettaglio, scala per scala, che possano rendere pari a zero il numero degli alloggi lastrati, rendere pari a zero il numero degli alloggi che sono sottosoglia e che non sono assegnati e da qui far ripartire un tessuto sociale e una comunità locale che fa una fatica enorme, tra conflittualità eccezionali e degrado, a decollare e anche a far valere i propri diritti principali. Mi rendo conto che la situazione è difficile, faccio fatica ad immedesimarmi in chi abita in quegli appartamenti, avviene che poi la guerra alla fine sia tra i poveri, tra chi occupa e chi si trova in una casa sempre più degradata di fronte a un blocco che da anni si perpetua, perché non è solo dal 2010 ma dall’inizio degli anni 2000 che si pensa ad un piano di riqualificazione di questo genere.
È importante che come Giunta, come Consiglio Comunale si prenda in mano questa situazione e si chieda con forza e vigore alla Regione Lombardia o di fare un piano finanziato, finanziabile che possa partire nei prossimi mesi oppure a questo punto partire con una riqualificazione al dettaglio che migliori la qualità della vita di quel quartiere che è l’ultimo dei quartieri di Milano che non ha subito ormai da più di quarant’anni interventi di ristrutturazione significativi”.
omissis