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13 gennaio 2015

Rapporto Ecomafia Lombardia 2014


Durante la mattinata la presentazione ufficiale, nel pomeriggio il dibattito in Commissione Antimafia. La Presentazione Rapporto Ecomafia Lombardia 2014 si è tenuta a Palazzo Marino e ne siamo orgogliosi. Ne abbiamo discusso con Damiano Di Simine, Sergio Cannavò di Legambiente, Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale di Milano e Lucilla Andreucci Referente provinciale di Libera.

Il Rapporto di Legambiente come ogni anno giunge a turbare il sonno di alcuni, risollecita altri nel riporre attenzione sulla prevenzione dei reati ambientali nel ciclo dei rifiuti e nel ciclo del cemento, valorizza l'impegno costante di altri, il lavoro delle Forze dell'Ordine e le buone prassi amministrative dei comuni virtuosi. Non possiamo sentirci confortati e non lo vogliamo essere. Prendiamo l'annuario così com'é. Senza cercare superficialmente di interpretarlo. Cogliamo lo stimolo a lavorarci ed abbiamo già immaginato audizioni utili. Questo il giro d'affari calcolato da Legambiente: 15 miliardi. Preoccupante. Il calo del numero di reati, scesi del 14,2% rispetto all'anno precedente, anno record con 34.120 infrazioni accertate, si spiega con la buona notizia del più che dimezzato numero di incendi boschivi. A livello generale e regionale in quanto a numero di infrazioni accertate, la Lombardia segue la Liguria nelle regioni del Nord, precedendo Veneto ed Emilia, segue invece Liguria ed Emilia in quanto a numero di persone denunciate.
La Lombardia è la prima regione del Nord nel ciclo illegale del cemento (Milano ottava regionale), nel ciclo illegale dei rifiuti (Milano seconda regionale), nell'archeomafia (terza dopo Lazio e Campania).
Il rapporto evidenzia il basso numero di sequestri relativi al ciclo illegale del cemento della Lombardia al pari del Piemonte (precedendo solo Umbria, Molise, Trentino e Valle d'Aosta) 
E' terza (dopo Campania e Puglia) in termini di arresti, ottava per numero di sequestri (prima del Nord).
A livello nazionale in quanto a reati, nessuna delle province lombarde rientra tra le prime dieci né in termini di valore assoluto né in rapporto ai kmq.
Per quanto riguarda l'impennata in termini di infrazioni accertate nella illegalità agroalimentare, il fatturato è rimasto a livello nazionale invariato: non c'è riferimento a dati per regione/province.
In Lombardia, Brescia guida la classifica dei reati contro gli animali, Sondrio quella del ciclo illegale del cemento (abusivismo edilizio, movimento terra, appalti illegali), Bergamo quella del ciclo illegale dei rifiuti.