Da Omnimilano-PD, DIREZIONE METROPOLITANA APPROVA NORME TRASPARENZA PER CANDIDATI
(OMNIMILANO) Milano, 25 MAR - La Direzione del Partito Democratico Città Metropolitana di Milano ha approvato il documento che contiene le nuove norme sulla trasparenza e la legalità che dovrà essere sottoscritto da tutti i candidati del PD pronti a candidarsi alle prossime elezioni amministrative 2015. I candidati si impegneranno a contenere i costi della campagna elettorale e a rendicontare tutti i finanziamenti superiori a 100 euro. Viene inoltre proibito il finanziamento o il sostegno da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi che abbiano, nei cinque anni precedenti, ottenuto provvedimenti per i quali il candidato, se amministratore uscente, abbia svolto una funzione decisionale o istruttoria. Ogni candidato si impegna poi a non ricevere finanziamenti, diretti o indiretti, e altre forme di sostegno da associazioni, fondazioni, centri studio e altri enti che non rendano pubblici tutti i finanziamenti ricevuti. Infine, tutti i candidati dovranno presentare una dichiarazione relativa a reddito, incarichi, potenziali conflitti di interesse, carichi pendenti e/o condanne passate in giudicato, rinvii a giudizio, coinvolgimento, anche non a titolo di indagato, in indagini o procedimenti penali. A vigilare sul rispetto delle norme saranno i garanti dell'Area Metropolitana, che adotteranno le misure necessarie all'applicazione dell'Atto, arrivando, nei casi più gravi laddove ve ne fossero, anche alla sospensione o all'espulsione dal Partito.
Ho provato a far passare anche il principio che per alcuni reati, in particolare corruzione e concussione, venisse previsto l'automatismo dell'incandidabilità in caso di rinvio a giudizio. Un automatismo già previsto dal Codice etico del Pd approvato dall'Assemblea Costituente il 16 febbraio 2008, per reati di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l'arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall'inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Non è prevista invece l'incandidabilità né il reato di corruzione, né concussione, peculato o tubativa d'asta. Ho proposto un emendamento in questo senso che purtroppo è stato bocciato dall'assemblea, con il parere contrario della segreteria. Capisco se l'imputato è già stato eletto, le perplessità legate a costringere una persona a dimettersi nel caso di rinvio a giudizio. Capisco, ma non condivido. Capisco ancora meno l'esigenza di poter candidare persone già rinviate a giudizio, che, una volta elette, devono cominciare a difendersi nell'aula di un Tribunale per gravi reati legati all'amministrazione pubblica. Io stesso ho sottoscritto la Carta di Avviso Pubblico che, in riferimento a questi temi, è estremamente chiara e rigorosa, a tutela proprio dell'Istituzione in cui si è stati eletti e che si rappresenta.