Il testo dell'intero provvedimento, comunque rappresenta una vera e propria rivoluzione, inserendo nel codice penale un nuovo titolo (VI bis), dedicato ai delitti contro l'ambiente, all'interno del quale vengono previsti i
nuovi reati di inquinamento ambientale, di disastro ambientale, di traffico e
abbandono di materiale radioattivo, non più comportamenti sanzionati unicamente a livello amministrativo.
In particolare viene introdotto il nuovo delitto di inquinamento ambientale
(art. 452-bis) che viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni (possibili le intercettazioni) e la multa da 10.000 a 100.000 € oppure quello di omessa bonifica,
per punire, con la pena della reclusione da uno a quattro anni e con la multa
da euro 20.000 a 80.000 €, colui che, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice o
di un’autorità pubblica, non provvede alla bonifica.
Il testo prevede anche la responsabilità della persona giuridica quando il reato sia commesso nell’interesse dell’ente, il raddoppio
dei termini di prescrizione per tutti i nuovi delitti introdotti e anche alcune sanzioni interdittive della durata di un anno
(solo…): interdizione dall'esercizio dell'attività; sospensione o revoca di
autorizzazioni, licenze o concessioni; divieto di contrattare con la PA;
esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale
revoca di quelli già concessi; divieto di pubblicizzare beni o servizi.