Il PalaIseo riparte.
Al centro sportivo Ripamonti, gestito da Milanosport, sono terminati i lavori di ripristino funzionale del palazzetto devastato dal rogo doloso dell'8 ottobre 2011.
Ritorna alla città come nuovo, anzi migliorato.
Un gioiello: 350 posti a sedere su un playground polifunzionale, palestra e spogliatoi nuovi a disposizione di tutto il Centro; illuminazione a led in tutta la struttura per garantire risparmio energetico.
A settembre ripartiranno le attività sportive e ricreative. Ad ottobre riaprirà la piscina, completamente ristrutturata.
La storia. Nella sentenza d'appello del processo Redux Caposaldo, conclusosi nel marzo 2015, in cui il Comune è parte civile, un capitolo viene dedicato al centro sportivo, proprio per dimostrare il controllo del territorio da parte del clan Flachi. “Si può intuire, da quanto esposto, come il Centro Iseo fosse gestito da persone della congrega criminale che esercitava una sostanziale egemonia su quella porzione di territorio. … Decidevano sul personale da assumere, risolvevano le controversie, gestivano i servizi (catering), incassavano i guadagni. … La gente sapeva che per poter sperare in un posto di lavoro per i propri figli presso l’Iseo, doveva rivolgersi a Davide Flachi...”
Quattro mesi dopo la revoca della concessione da parte del Comune alla Milano Sportiva Asd, ecco il terribile incendio. Il Presidente della società sportiva, non imputato nel processo, secondo la sentenza “obbediva alle istruzioni ricevute da chi non aveva alcuna carica o responsabilità di sorta, … perfettamente consapevole di tale funzione servile…”
Quindi il sequestro per oltre un anno della struttura completamente sventrata, la perizia dell’assicurazione e l’investimento cospicuo dell’Amministrazione per garantire la restituzione del centro alla città: 384mila euro per il PalaIseo e 826mila euro per la piscina.
Ora ci auguriamo, entro l’anno, l’aggiudicazione dei lavori per la ricostruzione della seconda palestrina, quella più ammalorata, rivolta su viale Enrico Fermi. Un altro milione di euro che prevede oltre al rifacimento della copertura, anche la coibentazione dell’intera struttura e lavori per efficientare i consumi energetici.
Dagli arresti, marzo 2011 e dall’incendio, ottobre dello stesso anno, molte cose sono cambiate. Non solo la reazione della cittadinanza, condotta dal Consiglio di Zona, dall'Amministrazione, ma un percorso condiviso per preservare le società sportive, in primis i concessionari, da interessi illeciti, mafiosi, con la redazione del Codice Etico, prodotto insieme a Transparency International e Avviso Pubblico.
Anna De Censi, Presidente della Commissione Benessere, qualità della vita, sport e tempo libero
David Gentili, Presidente commissione Antimafia