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14 aprile 2016

Riforma del Codice degli Appalti - La nota di Avviso Pubblico e di Trasparency International Italia

Il nuovo codice degli appalti è all’ultimo passaggio. L’approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri giungerà all’inizio della prossima settimana, probabilmente martedì 18 aprile, termine della doppia scadenza della delega legislativa e del recepimento delle direttive Ue 23, 24 e 25 del 2015.
Transparency International Italia e Avviso Pubblico, da vent’anni si occupano di lotta alla corruzione e alla mafia, di trasparenza, di formazione, di sostegno alle Pubbliche Amministrazioni e ai processi legislativi, di valorizzazione della buona politica e della buona amministrazione.
Per questo motivo, in una prospettiva costruttiva, ci tengono a rilevare alcune criticità presenti nel testo che raccoglie le nuove norme del codice dei contratti, pur riconoscendo il grande sforzo di semplificazione che ha condotto chi ha contribuito alla sua redazione, il ruolo che all'interno del nuovo codice viene assegnato all'Anac, lo spirito che ha condotto questo processo legislativo finalizzato alla valorizzazione delle stazioni appaltanti serie, attrezzate, competenti, intransigenti, che hanno bisogno di strumenti efficaci per interpretare al meglio il compito fondamentale, per la corretta amministrazione, che sono chiamate a svolgere.
In particolare rileviamo che nel nuovo testo scompare il riferimento ai Patti di Integrità, sviluppato e promosso da Transparency International Italia, citato nella legge 190/2012, estremamente utile per valorizzare le aziende sane e contrastare il controllo sostanziale. Scompare nel nuovo testo anche il comma 4 dell'ex-articolo 38 relativo alle causa di esclusione per quelle imprese che hanno violato il divieto di intestazione fiduciaria posto all'articolo 17 della legge 19 marzo 1990, n. 55. Una norma fondamentale per combattere l'opacità delle aziende e offrire la possibilità alle stazioni appaltanti di conoscere il titolare effettivo della controparte contrattuale.
Rileviamo infine un refuso che genererebbe non pochi problemi alle stazioni appaltanti. La verifica del possesso dei requisiti di moralità è attualmente verifica necessaria ed obbligatoria anche in fase di stipulazione del contratto. L’emanando art. 80 non prevede che i requisiti debbano persistere anche in fase di stipulazione, ne’ tale permanenza è prevista dall’art 31 che disciplina la procedura necessaria per arrivare alla firma del relativo contratto.
Nel testo allegato, che abbiamo inviato ai Presidenti delle Commissioni Lavori Pubblici, ad Anac e al Ministro Del Rio, facciamo riferimento anche ad alcune proposte in merito alle opere a scomputo, che consistono in realizzazione di opere pubbliche costruite con denaro pubblico e per le quali sarebbe bene prevedere che al privato vengano applicate le normative previste dal Codice degli appalti, almeno per quelle di importo superiore a 1 milione di euro. Ed inoltre si chiede che per la manutenzione ordinaria, considerata la specificità di tali lavori e la complessità di applicare per essi, come criterio di aggiudicazione, l’offerta economicamente vantaggiosa,, di prevedere la possibilità di utilizzare il criterio del massimo ribasso con 5 formule differenziate per identificare anomalie per importi fino alla soglia comunitaria di 5.225.000 euro, mantenendo la possibilità dell’esclusione automatica delle offerte anormalmente basse. Concordiamo con le proposte di modifica emerse nei lavori di commissione relative al reinserimento del limite per la concessione dei subappalti e chiediamo di richiamare nei casi di esclusione, al nuovo articolo 80, il reato di collegamento sostanziale e di collegamento formale. Due tipi di comportamento diffusi e che devono prevedere l'impossibilità per chi li pratica, di contrarre nuovamente con le Pubbliche Amministrazioni.
Siamo ad una fase delicatissima di questo percorso e chiediamo al Governo di utilizzare anche questi ultimi giorni, per confrontarsi e approfondire ulteriormente i temi che poniamo alla sua attenzione e migliorare ulteriormente uno strumento che sarà atto legislativo fondamentale per contrastare con sempre maggior successo corruzione e interessi mafiosi.
Transparency International Italia ed Avviso Pubblico mettono a disposizione la loro storia, le loro competenze, la loro passione.