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6 giugno 2016

Il Programma del Centrosinistra a sostegno di Beppe Sala. Un lavoro collettivo. Una garanzia di continuità

Ora è la stagione delle startup innovative, della manifattura digitale e dell’imprenditoria sociale e culturale. La Milano dello Human Technopole, luogo dello studio sul genoma, sulle malattie oncologiche, neurodegenerative. Milano deve fare leva sul successo di Expo per garantirsi una sempre maggiore proiezione internazionale, connettendoci con i luoghi in cui si generano valori e conoscenza.
Milano però deve essere anche una città in grado di offrire opportunità di crescita e riscatto sociale per tutti. Non può esistere una città a due velocità. 

Milano può anzi deve garantire a tutti un'opportunità. L’accesso a servizi di qualità, la possibilità di ricevere un sostegno in caso di bisogno e l'occasione per ripartire, grazie ad un welfare di nuova generazione e all’estensione di occasioni di formazione al lavoro e socializzazione. Ogni sussidio o forma di assistenza deve essere accompagnato, ove possibile, da opportunità di apprendimento ed investimento nella creazione competenze professionali.
Il Programma per Beppe Sala Sindaco è ricco, una garanzia il numero delle pagine. La ricchezza di temi e proposte è il frutto dell'impegno di un migliaio di persone divise in 30 aree tematiche. Ecco schematicamente alcune proposte:

  • Dobbiamo creare le condizioni perché chi è in difficoltà possa rendersi autonomo, attraverso l’inserimento di un reddito minimo di cittadinanza per aiutare chi vive un momento difficile e deve ripartire. 
  • Combatteremo ogni forma di discriminazione e diseguaglianza, perché da qui passa la nostra idea di progresso.
  • Nei prossimi due anni si deve raggiungere l’obiettivo zero case vuote. La cessione di parte di quote societarie, frutto di un’attenta valutazione politico-economica, sarà finalizzata al finanziamento di interventi straordinari nell’edilizia popolare e nelle periferie cittadine.
  • Le relazioni e lo sviluppo diffuso della cittadinanza, dell'appartenenza del senso di responsabilità verso la propria comunità locale sarà generato dall’apertura di nuovi laboratori di quartiere e dal rafforzamento e l’integrazione dei servizi di prossimità, entro veri e propri community hub
  • Occorre continuare a investire nella mobilità ciclistica e raggiungere l’obiettivo del 20% di split modale: in città, uno spostamento su cinque in città dovrà avvenire in bicicletta. Estensione bike sharing a tutto il territorio milanese. Ridurre la dotazione di auto per abitante (oggi è di 50 auto ogni 100 abitanti; circa 700 mila auto; in tre anni, il parco auto si è ridotto di 38 mila unità, a fronte di aumenti registrati in altre città, come Torino e Verona; le metropoli europee comparabili a Milano sono attestate a 30-35 auto per abitante).
  • Costituzione di una Low emission Zone all'entrata della città di Milano sanzionando chi non è in regola con le norme ambientali legate al traffico privato (Euro 0 benzina e Euro 2 diesel).
  • Prolungamento MM a Monza, Buccinasco e Settimo Milanese con parcheggi di interscambio per facilitare.
  • Tariffazione unica del biglietto sull'area metropolitana 
  • Realizzazione di un impianto per il trattamento della frazione umida a servizio della Città Metropolitana, per la produzione di compost e biogas.
  • Per rendere sicuro un quartiere ci vogliono telecamere e presenza delle forze dell'ordine, ma anche socialità, sport, cultura e spazi pubblici di qualità. La città dobbiamo scegliere di viverla tutti, insieme. Prendendoci i nostri spazi e facendoci carico della responsabilità di prenderci cura dei luoghi in cui viviamo, illuminandoli con le nostre energie.
  • La Pubblica Amministrazione può essere un partner straordinario per favorire economie e relazioni di prossimità: commercio, artigianato, agricoltura, volontariato, innovazione culturale.
  • Il riuso delle aree e agli edifici inutilizzati o sottoutilizzati di proprietà comunale, per ricavare spazi per la residenza, per le nuove forme del lavoro e per la produzione culturale; il ricorso alla rete scolastica come attivatore di rigenerazione urbana. Rigenerare subito gli scali ferroviari significa cogliere un’occasione formidabile per ricucire parti di città, per costruire un telaio metropolitano di mobilità sostenibile (una C-Line di superficie, integrata con la mobilità suburbana e metropolitana su ferro), per accrescere la dotazione di verde fruibile e per offrire case, uffici, laboratori a prezzi accessibili, con l’ambizione di proporre un modello di riferimento europeo per la rigenerazione urbana diffusa

Milano non ha confini, deve diventare la casa di chi innova e ama la cultura.
Sarà un obbligo per la futura Amministrazione valorizzare le connessioni esistenti, gli aeroporti, la rete ferroviaria suburbana, regionale e nazionale, gli attrattori, la Fiera, le università, (oltre 180 mila studenti, 14 mila professionisti, 10 mila borse di studio), gli ospedali, le istituzioni museali e culturali, le specializzazioni, l’editoria, il design, la moda, il sapere.
La Milano internazionale che vogliamo costruire deve garantire la libertà di culto nelle sue differenti espressioni. Per farlo, dobbiamo riscoprire le nostre identità locali, rafforzare le nostre comunità e rendere sempre più vivibili i nostri quartieri.
Tutta la città deve essere messa nelle condizioni di fiorire e valorizzare i suoi spazi pubblici e la sua storia.