Come Avviso Pubblico non abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata, dall'Amministrazione giovedì scorso. La nostra presenza era vincolata ad una presa di posizione forte, chiara e pubblica rispetto a quanto accaduto giovedì scorso in Consiglio Comunale, esprimendo la propria solidarietà e vicinanza a Maria Ferrucci e agli altri componenti del Consiglio oggetto di intimidazioni e minacce durante il dibattito d'aula e prendendo parimenti, le distanze da chi quelle intimidazioni le ha messe in atto. Abbiamo anche chiesto un impegno pubblico a individuare responsabilità politiche per quanto accaduto in riferimento alla fiera dello stocco di Mammola.
Che occasione persa.
Effettivamente la sagra dello Stocco di Mammola sarebbe potuta essere un’occasione unica.
Unica per raccontare la Calabria, quella magica terra, valorizzare le persone che la vivono, i calabresi emigrati in Lombardia e Milano che hanno contribuito alla crescita di questa città e di questa regione. Di quelle persone che odiano la ‘ndrangheta proprio perché è fenomeno criminale nato in quella splendida terra, nella loro terra.
E invece non è stato così. E’ stata l’occasione per dare visibilità al fratello di uno ‘Ndranghetista, genero di uno ‘Ndranghetista. E guardate non è il cognome Musitano, ma è quella persona con i suoi legami famigliari stretti e ciò che essi rappresentano.
Vincenzo Musitano è stato scelto per questo? E’ stato un caso? Ci sono delle responsabilità politiche?
Dov'è stato l'errore e perché è stato compiuto? Chi l'ha compiuto?
L’errore è stato delegare un’associazione a fare una locandina con i loghi della città senza controllarla? L'assoluta incompetenza sull’argomento? Sul radicamento storico della ‘’ndrangheta nel nostro territorio, nel cosrsichese?
E’ stato un errore legato alla superficialità oppure qualcuno sapeva e ha cercato consapevolmente di raggiungere un obiettivo e quale?
Smettiamola di difenderci e accusare sempre gli altri. La sindrome dell'accerchiamento può diventare una patologia di una amministrazione. Patologia che danneggia la città e i cittadini.
E’ stato un errore. Un grave errore, che può anche diventare un gravissimo errore. Cerchiamo di capire di chi e perché?
Noi sappiamo perché siamo qui. Noi siamo qui per difendere l'onore di questa città. Siamo qui contro la 'Ndrangheta.
Noi siamo qui perché convinti che chi danneggia l’immagine della città di Corsico è la 'ndrangheta. E' quanto accaduto, e non chi lo ha raccontato! Non i giornalisti. Chi danneggia l’immagine della città di Corsico è chi ha fondato e reso vivo nel tempo il locale di ‘ndrangheta. Domenico Rocco e Antonio Papalia e poi i Barbaro, Domenico Barbaro, Rocco Barbaro, Pasquale Zappia, Bruno Longo, Giosofatto Molluso, Domenico Comisso, Antonio Musitano, Agostino Catanzariti.
Voglio anzi, ringraziare i giornalisti. I giornalisti competenti e coraggiosi, che ci informano, che ci stimolano a fare meglio, che ci ricordano le nostre responsabilità di amministratori pubblici.
Non siamo all'inizio di un percorso. Corsico è una città importante che lotta, che ha raggiunto importanti risultati. E a questo riguardo chiedo al Sindaco di dirci dov'è finito il progetto di lotta al riciclaggio voluto da Maria Ferrucci e coordinato mirabilmente da Giandomenico Casarini che ha fatto di Corsico un modello nazionale
Non siamo però neanche alla fine di un percorso.
Se ne deve ancora parlare a lungo dello Stocco di Mammola. La 'ndrangheta presente qui a Corsico non vede l'ora che scenda il sipario. Cali il silenzio, si pacifichi il tutto.
Ma noi siamo qui, a noi il silenzio non piace.
A noi piace il conflitto, il conflitto contro le mafie.
Corsico 27 ottobre 2016