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12 febbraio 2017

Commissione antimafia su Expo e le indagini Rent, Underground e Nolostand

L'ho detto in commissione, venerdì scorso (10 febbraio), almeno in tre occasioni: gli strumenti in mano alla Prefettura sono completamente diversi da quelli in mano alla Direzione distrettuale antimafia. E le misure emesse pure. La Prefettura emette atti amministrativi e le interdittive antimafia, che si possono configurare come vere e proprie misure preventive, mirano ad escludere dall'aggiudicazione dell'appalto, del subappalto, del subcontratto aziende in cui è presente un tentativo di infiltrazione mafiosa.
La Dda emette (normalmente…) richieste di custodia cautelare legate a gravi indizi di colpevolezza, spesso prodotte a seguito di complesse indagini nelle quali vengono utilizzati strumenti investigativi (pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali) che non possono essere invece utilizzate dalla Prefettura che si basa sull'incrocio di dati che la stazione appaltante invia con quelli in possesso dei database a cui la Dia ha accesso. Nel primo caso veri e propri processi penali. Nel secondo caso, amministrativi
Non deve quindi stupire che aziende interdette dalla Prefettura continuino a lavorare in cantieri privati e le figure apicali non siano arrestate. Mentre aziende non oggetto di interdittiva possano essere oggetto di indagini che portano all’arresto di chi ne detiene il controllo o anche di chi le dirige. Così è accaduto per la Infrasit e la Dominus, anche se per quest’ultima è bene avviare un supplemento di indagine, utilizzando anche la nostra avvocatura, che presidierà il processo in rito immediato, che si aprirà a breve e nel quale l’Amministrazione di Milano si è costituita parte civile.

Tre le inchieste sotto la lente di ingrandimento della commissione antimafia: l'inchiesta Rent dell’ottobre 2016, della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, che ha coinvolto la Intrasit azienda che ha lavorato nei padiglioni Expo di Cina e Ecuador. Le famiglie di ‘ndrangheta coinvolte:  Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica e Piromalli-Bellocco di Rosarno
Trenta indagati, molti dei quali già arrestati, quindici giorni prima, per una precedente inchiesta della DDA milanese denominata Underground.
Prima ancora, ai primi di luglio l’inchiesta Nolostand, azienda del gruppo Fiera spa, commissariata dopo gli 11 arresti effettuati dalla Guardia di finanza coordinati dalla DDA di Milano.
Reati tributari, riciclaggio, associazione a delinquere con l’aggravante della finalità mafiosa per favorire Cosa Nostra attraverso un consorzio di cooperative a cui erano stati affidati appalti per diversi padiglioni di Expo 2015 (Palazzo Congressi, Auditorium, padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinea, nonché dello stand Birra Poretti di Expo).
L'ingegner Molajoni, ex Direttore Dismantling di Expo, ci ha comunicato che la ditta Infrasit era in anagrafe ed anche sulla piattaforma Sigexpo, mentre la Dominus Scarl era stata messa in anagrafica ma successivamente né il padiglione francese né la Nolostand che avevano subappaltato a Dominus i lavori, avevano inserito come da protocollo di legalità, nella piattaforma l'organigramma aziendale, le figure apicali e le maestranze che erano entrate nell’area di cantiere Expo. Per questo Expo stessa non ha rilasciato alcun badge a persone legate alla Dominus scarl. Bisonerà verificare e lo farò nei prossimi giorni se altre aziende appartenenti al consorzio siano state inserite nella piattaforma.
La bagarre che si è aperta, durante la seduta e dopo gli interventi di Giuseppe Sala, Alessandro Molaioni e Mariella Sala, dell’avvocatura, è stata veramente eccessiva e fuori luogo. Tant’è che ho dovuto togliere la parola al capo gruppo di Forza Italia al termine (quasi) di un lungo intervento, 8 minuti, senza che riuscisse mai ad entrare nel merito dell’ordine del giorno, ponendo invece questioni di metodo che poco avevano a che fare con la commissione e che hanno tolto minuti preziosi ai nostri colleghi iscritti.
Proprio per quanto accaduto i consiglieri regionali del M5S presenti assieme a Patrizia Bedori hanno abbandonato la seduta, e non perché Sala fosse reticente, ma proprio perché la polemica politica sterile di Forza Italia ed anche della Lega con Massimiliano Bastoni, ha impedito ad alcuni di intervenire.
Comunque bizzarro che ci sia tutta questa attenzione su Expo mentre l'indagine Underground riguardi anche fenomeni corruttivi per la costruzione del trenino che collega il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa ed ha coinvolto dirigenti di FNM. Mentre l'inchiesta Nolostand abbia prodotto il commissariamento prima di Nolostand, quindi del settore allestimento di Fiera spa e poi, di alcuni poteri del futuro Cda dell'importantissima partecipata regionale.