La Dda emette (normalmente…) richieste di custodia cautelare
legate a gravi indizi di colpevolezza, spesso prodotte a seguito di complesse
indagini nelle quali vengono utilizzati strumenti investigativi (pedinamenti, intercettazioni
telefoniche e ambientali) che non possono essere invece utilizzate dalla
Prefettura che si basa sull'incrocio di dati che la stazione appaltante invia
con quelli in possesso dei database a cui la Dia ha accesso. Nel primo caso
veri e propri processi penali. Nel secondo caso, amministrativi
Non deve quindi stupire che aziende interdette dalla
Prefettura continuino a lavorare in cantieri privati e le figure apicali non
siano arrestate. Mentre aziende non oggetto di interdittiva possano essere
oggetto di indagini che portano all’arresto di chi ne detiene il controllo o
anche di chi le dirige. Così è accaduto per la Infrasit e la Dominus, anche se
per quest’ultima è bene avviare un supplemento di indagine, utilizzando anche
la nostra avvocatura, che presidierà il processo in rito immediato, che si
aprirà a breve e nel quale l’Amministrazione di Milano si è costituita parte
civile.
Tre le inchieste sotto la lente di ingrandimento della
commissione antimafia: l'inchiesta Rent dell’ottobre 2016, della Guardia di
Finanza di Reggio Calabria, che ha coinvolto la Intrasit azienda che ha
lavorato nei padiglioni Expo di Cina e Ecuador.
Le famiglie di ‘ndrangheta coinvolte: Aquino-Coluccio
di Marina di Gioiosa Jonica e Piromalli-Bellocco di Rosarno
Trenta indagati, molti dei quali già arrestati, quindici
giorni prima, per una precedente inchiesta della DDA milanese denominata
Underground.
Prima ancora, ai primi di luglio l’inchiesta Nolostand, azienda del gruppo Fiera spa, commissariata dopo gli 11
arresti effettuati dalla Guardia di finanza coordinati dalla DDA di Milano.
Reati tributari, riciclaggio, associazione a delinquere con
l’aggravante della finalità mafiosa per favorire Cosa Nostra attraverso un consorzio
di cooperative a cui erano stati affidati appalti per diversi padiglioni di
Expo 2015 (Palazzo Congressi,
Auditorium, padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinea, nonché dello
stand Birra Poretti di Expo).
L'ingegner Molajoni, ex Direttore Dismantling di Expo, ci ha
comunicato che la ditta Infrasit era in anagrafe ed anche sulla piattaforma
Sigexpo, mentre la Dominus Scarl era stata messa in anagrafica ma
successivamente né il padiglione francese né la Nolostand che avevano
subappaltato a Dominus i lavori, avevano inserito come da protocollo di
legalità, nella piattaforma l'organigramma aziendale, le figure apicali e le
maestranze che erano entrate nell’area di cantiere Expo. Per questo Expo stessa
non ha rilasciato alcun badge a persone legate alla Dominus scarl. Bisonerà
verificare e lo farò nei prossimi giorni se altre aziende appartenenti al
consorzio siano state inserite nella piattaforma.
La bagarre che si è aperta, durante la seduta e dopo gli
interventi di Giuseppe Sala, Alessandro Molaioni e Mariella Sala,
dell’avvocatura, è stata veramente eccessiva e fuori luogo. Tant’è che ho dovuto
togliere la parola al capo gruppo di Forza Italia al termine (quasi) di un
lungo intervento, 8 minuti, senza che riuscisse mai ad entrare nel merito
dell’ordine del giorno, ponendo invece questioni di metodo che poco avevano a
che fare con la commissione e che hanno tolto minuti preziosi ai nostri
colleghi iscritti.
Proprio per quanto accaduto i consiglieri regionali del M5S
presenti assieme a Patrizia Bedori hanno abbandonato la seduta, e non perché
Sala fosse reticente, ma proprio perché la polemica politica sterile di Forza
Italia ed anche della Lega con Massimiliano Bastoni, ha impedito ad alcuni di
intervenire.Comunque bizzarro che ci sia tutta questa attenzione su Expo mentre l'indagine Underground riguardi anche fenomeni corruttivi per la costruzione del trenino che collega il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa ed ha coinvolto dirigenti di FNM. Mentre l'inchiesta Nolostand abbia prodotto il commissariamento prima di Nolostand, quindi del settore allestimento di Fiera spa e poi, di alcuni poteri del futuro Cda dell'importantissima partecipata regionale.