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21 marzo 2017

21 marzo 2017 - Si apre l’anno dell’impegno contro le mafie e la corruzione



Ringrazio Libera, le persone che la animano per lo sforzo quotidiano che fanno, che hanno fatto anche oggi per farci giungere preparati, all’altezza del 21 marzo.
Oggi non è una celebrazione, non deve essere solamente una celebrazione. Dobbiamo osservare i familiari delle vittime, ascoltarli, ascoltare il loro silenzio, il loro dolore, il loro orgoglio. E chiederci se siamo all’altezza. Perché se noi, se ciascuno di noi non è all’altezza è grave, è gravissimo. Se noi qui oggi, il 21 marzo, non siamo all’altezza, Milano non può essere all’altezza! Dobbiamo sentire su di noi il fascino e l’emozione della responsabilità dell’essere protagonisti di un cambiamento individuale e collettivo.
Oggi infatti è l’inizio di un nuovo anno. L’anno che ci deve vedere protagonisti nella battaglia quotidiana contro la corruzione e le mafie, a sostegno dei diritti di ciascuno, non dei privilegi di pochi. Il lavoro, la dignità del lavoro, il lavoro utile, onesto, retribuito. Con il quale si concorre al benessere collettivo proporzionalmente e progressivamente al nostro reddito e patrimonio. Per vincere la mafia è importante ancora il lavoro e i diritti.
Ma sappiamo che non basta. Perché i mafiosi accumulano ricchezze, privilegi, potere, corrompono e uccidono.
E ringraziamo qui gli uomini e le donne che appartengono alle Forze dell’Ordine.
Siamo qui in questa piazza, siamo a Milano.
La responsabilità è doppia. Milano non è la capitale morale d’Italia; penso che la definizione sia proprio concretamente sbagliata.
Milano però ha la responsabilità di essere traino per questa nazione, come noi lo dobbiamo essere per la nostra città.
La lotta al riciclaggio sia un’ossessione al pari della riqualificazione delle periferie. Milano sia all’avanguardia nella sperimentazione di strumenti efficaci per valorizzare aziende, cooperative sane!
Oggi parlo a nome degli amministratori locali che hanno aderito ad Avviso Pubblico, cittadini a cui sono affidati incarichi pubblici.
La Costituzione all’articolo 54 ci indica come dobbiamo interpretare questi incarichi: con onore e disciplina.
Non basta rispettare la Costituzione e la Legge.
Mi fanno sorridere e arrabbiare i dibattiti che anche recentemente si sono accesi sulla decadenza dei parlamentari, se sia giusto applicare una legge, la 190 del 2012. L’onore va molto la di là del rispetto della Legge; appartiene a noi stessi e riguarda il modo in cui interpretiamo questo ruolo pubblico. La disciplina sono le regole che ci imponiamo attraverso le quali vogliamo che gli altri ci giudichino.
Vi chiedo di stare vicino agli Amministratori, ai vostri concittadini cui avete affidato incarichi pubblici. Giudicateli! Per come la Costituzione esige! Chiedete loro, esigete onore e disciplina, state loro vicini, sosteneteli in questo delicatissimo compito. Un bellissimo compito al servizio del bene collettivo. Soprattutto quando più esposti, quando magari per fare bene il Sindaco bisogna convivere con il timore che possa accadere qualcosa a te o ai tuoi cari.

Milano, 21 marzo 2017 - Piazzetta Luigi Capuana