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3 gennaio 2018

Wincity Sisal di piazza Diaz ancora beccata a non rispettare le ordinanze del Sindaco. L'indicazione viene dall'alto. Quanti a Milano? Bene che i cittadini si attivino!

E' il 20 dicembre, poco dopo mezzogiorno (l'orario è importante), di ritorno dal sopralluogo al Lirico, io e Anita Pirovano decidiamo di fare una visita alla Sala scommesse Wincity-Sisal di Piazza Diaz.
Non so se ci siete mai entrati. Tutt'altro stile rispetto alle sale di Niguarda o della Barona. Elegante, luminosa, corridoio di entrata con reception e al termine maxi schermo, bar, ristorante, tavoli apparecchiati e due ampie vetrate che delimitano a destra e sinistra le aree dedicate a slot (AWP) e VLT. Puoi scommettere su tutto. Dalla serie A alla terza categoria bulgara. Dalle partite virtuali (tipo Play Station) a quelle di tennis. In quel luogo ci puoi trovare impiegati, operai, dirigenti, disoccupati, nullafacenti e pensionati. Tutte le generazioni over 18. Tutti insieme appassionatamente, la dipendenza dal gioco d'azzardo sembra scomparire nell'ordine nel pulito, tra così tanta gente, in pieno centro a Milano.
Le ordinanze 63 e 65 del 2014 a firma De Cesaris-Pisapia parlano chiaro: gli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro di cui all'articolo 110 sesto comma, ecc.... sono tassativamente dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni, festivi compresi. L'ordinanza più aggressiva. Quella più odiata dai concessionari delle VLT e dai gestori di bar e tabaccherie che arrotondano con qualche slot.
Si sono fatte le 12 e 15, gli apparecchi funzionano ancora. Tutti quanti sono impegnati a pigiare compulsivamente. Nessuno li ha interrotti. Dopo aver preso un caffè ci presentiamo e chiediamo del responsabile.
Arriva dopo qualche minuto. "Sono il referente" ci tiene a precisare. La risposta alla mia domanda, che forse si aspettava, è sconcertante nella sua limpidezza: "Io rispetto le indicazioni che mi danno dall'alto... Noi abbiamo le indicazioni di usare quegli orari che sono segnati, che adesso mi sfuggono, sulla porta, fino a nuova comunicazione...". Dopo le diverse le segnalazioni che io stesso avevo fatto, le multe e i giorni di sospensione pensavo, ingenuo, una risposta diversa. Tipo: "Non si preoccupi, mi scusi, sa è difficile staccare i nostri clienti da quegli arnesi. Ora provvediamo". Qui gli ordini di non rispettare l'Ordinanza del Sindaco di Milano arrivano dall'alto. Dai vertici di una delle più importanti concessionarie dello Stato. Andremo a fondo. La segnalazioni è stata già inviata al Comandante della Polizia Locale. E comunque ne riparleremo in aula, al Sindaco e ai colleghi. Proporremo un numero e una mail per raccogliere le segnalazioni da parte di tutti i cittadini del mancato rispetto delle ordinanze. Il Governo non ha ancora emanato i decreti attuativi dell'accordo Stato-Regioni. Tra i provvedimenti quello anche di limitare e rendere coerenti su tutto il territorio nazionale gli orari di apertura degli apparecchi. Fino ad allora ci teniamo i nostri e dobbiamo fare di tutto per farli rispettare. Le multe, tra l'altro, hanno già fatto incassare diverse decine di migliaia di euro. Non magra consolazione di questi tempi.