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1 febbraio 2018

Ritardo di 15 anni nella legislazione antimafia sul gioco d'azzardo

Il ritardo nel contrasto agli interessi mafiosi nel gioco d’azzardo è oramai di 15 anni.
Pochi giorni fa (il primo febbraio 2018) Benedetto Bacchi, tra i maggiori imprenditori italiani nel settore giochi e scommesse è stato arrestato, accusato di avere un vero e proprio "contratto" con la mafia. L’ennesima inchiesta. Nella relazione semestrale della DIA viene riportata una ricerca di Transcrime su Crotone che indica che dal 2009 si è registrato un aumento in quella provincia del 500% delle imprese del settore, cinque volte la crescita nazionale. In due anni (2014-2015) i sequestri ad operatori presenti nella filiera del gioco d’azzardo hanno raggiunto un miliardo e trecento milioni di euro, il 10 per cento circa dei sequestri totali che la Guardia di Finanza ha ottenuto e che hanno riguardato le associazioni criminali. 
I tempi si dilatano ancora dopo che il 10 gennaio u.s. la conferenza unificata Stato Regioni è stata rinviata a data da definirsi. Oramai la speranza di giungere ai decreti attuativi sulla scorta del patto assunto dalla stessa conferenza il 7 settembre scorso si sta spegnendo. La legge votata in Regione Piemonte che limita pesantemente il numero di esercizi pubblici che possono ospitare AWP (slot Machine non in remoto, massimo giocate da 1 euro) e VLT (in remoto con scommesse al massimo di 10 euro per volta con vincite fino a 500 mila) ha dato un colpo definitivo alla contrattazione. 
In verità nel testo approvato a inizio settembre 2017 era stabilito, genericamente un’intensificazione dei controlli e della vigilanza, anche in base alla normativa antimafia e antiriciclaggio e, per alcune aree caratterizzate da maggiore presenza di criminalità organizzata, era prevista la possibilità per Regioni e Comuni di concentrare l’offerta in alcuni luoghi “più sicuri”. 
Nulla di più. Nulla di concreto e paragonabile a quanto emerso dalle proposte della Commissione Parlamentare antimafia. 
Nelle risoluzioni approvate dalla Camera dei Deputati nella seduta del 17 gennaio 2017 e dal Senato il 24 e 25 gennaio 2017, svariate erano le proposte che entrano nel merito e, efficacemente contrastano gli interessi mafiosi, richiamando l'Articolo 14 e l'articolo 15 della proposta di legge di iniziativa popolare firmata da Legautonomie, Fa’ la cosa giusta e Terre di Mezzo e da moltissimi sindaci, depositata a inizio aprile 2014. 
1. Ampliare il novero dei delitti ostativi per ottenere una concessione a peculato, corruzione, istigazione alla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio (ora si può… sigh..) 
2. Estendere la normativa che sottopone il rilascio dell’autorizzazione alla sussistenza dei requisiti di cui alla normativa antimafia ai gestori degli apparecchi; ai proprietari degli apparecchi; ai produttori degli apparecchi; agli importatori degli apparecchi; ai concessionari delle reti online. 
3. Trasparenza societaria e obbligo di dichiarare l'identità del soggetto mandante o del titolare effettivo. 
4. Tracciabilità dei flussi finanziari nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e scommesse obbligo di utilizzo di uno o più conti correnti bancari o postali, dedicati in via esclusiva ai predetti concorsi pronostici o scommesse. 
5. Inasprimento delle pene per le violazioni penali in materia di giochi e scommesse, tale da consentire l’esecuzione di intercettazioni telefoniche, prevedendo anche più stringenti ipotesi di sanzioni accessorie, prevedendo in capo ai concessionari una responsabilità di posizione legata ai concetti di culpa in vigilando o in eligendo ben noti alla nostra tradizione civilistica. 

Nella relazione su mafia e calcio approvata dalla Commissione nella seduta del 14 dicembre 2017 due le proposte significative: limitare il novero dei fatti sportivi sui quali è possibile scommettere sul solo risultato finale dell’incontro e, al massimo, su quello del primo tempo; vietare le scommesse sulle partite di calcio delle società che militano in campionati dilettantistici, attesa la loro maggiore vulnerabilità sul piano economico. 
Ora è bene che gli EELL riprendano ad essere protagonisti. In Regione e anche a Milano sarà bene rilanciare alcuni elementi propri del regolamento di Bergamo (distanza minima di 100 metri di AWP e VLT da bancomat e compro oro); l’estensione alle scommesse nell'applicazione delle ordinanze di Pisapia sull'apertura degli apparecchi (9-12 e 18-23), il divieto di esporre fuori dagli esercizi pubblici la pubblicità delle vincite, il divieto di fare pubblicità sui mezzi pubblici. 

Sarà bene anche che le questure mettano a disposizione dei comuni tutti i dati dei concessionari, distributori, gestori del gioco d’azzardo, in modo da poter effettuare i controlli per ciò che compete ai comuni in relazione al contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio.