Ferrovie Nord è un esempio clamoroso. Le ultime rilevazioni da Business Insider sulle risorse perse per le soppressioni, le mancate manutenzioni e audit sulle esternalizzazioni e soprattutto la storia degli scandali che l'hanno contraddistinta (vedi anche la vicenda di Andrea Franzoso e come l'azienda ha reagito) sono emblematiche.
Ora siamo in una fase di svolta o la governiamo bene o perdiamo un altro... treno.
Sei bacini di utenza omogenei:
1. Bergamo 2. Brescia 3. Cremona-Mantova 4. Como- Lecco-Varese 5. Sondrio
6. Città metropolitana di Milano-Monza e Brianza-Lodi-Pavia. Per ogni bacino è stata istituita una Agenzia per il trasporto pubblico locale, quale strumento per l’esercizio associato delle funzioni degli Enti locali (Province e Comuni capoluogo).
Ogni Agenzia ha il compito di
- programmare, organizzare, monitorare, controllare e promuovere i servizi di trasporto in maniera integrata all’interno del bacino di competenza
- razionalizzare e ottimizzare reti e orari di trasporto, evitando sovrapposizioni; integrare i servizi;
- superare la frammentazione dei sistemi tariffari
Oggi abbiamo più di 60 fasce tariffarie entro il Sitam (Sistema Integrato Tariffario Area Milanese).
Con l'aggiudicazione della gara di informatizzazione della bigliettazione si è fatto un passo avanti significativo.
I lotti definiti per gli affidamenti del Trasporto Pubblico Locale (TPL), non sono stati pensati nel modo migliore. L'unico lotto su Milano non ha senso. Milano doveva essere interessata da tutti i lotti che dovevano essere centripeti e non concentrici.
Dal programma di Giorgio Gori e della sua coalizione:
Spending review per le grandi infrastrutture viarie, con una operazione trasparenza sulla reale fattibilità dei progetti in essere, a partire da Pedemontana, Mantova-Cremona e Broni-Mortara.
Potenziamento dei collegamenti ferroviari regionali ed interregionali, a partire dal rafforzamento dello snodo di Milano, dei collegamenti con gli aeroporti e delle linee ferroviarie dell’area prealpina, orobica e lariana, raddoppiando le linee dove necessario, potenziando le stazioni di incrocio tra le linee e minimizzando le interruzioni di linea.
Investimenti in tecnologie per la bigliettazione elettronica ed integrazione tariffaria tra ferro e gomma.
Dal 2023 nelle aree urbane circolino solo mezzi alimentati ad elettrico o a metano., mentre per i collegamenti extra urbani vengano utilizzati mezzi a elettrico, metano o gasolio a basse emissioni. Entro il 2030, dovrà essere completato il passaggio all’elettrico.
Ricambio del parco auto circolante: incentivi che anticipino di un triennio i divieti di circolazione per le categorie più inquinanti e modulazione progressiva del bollo auto, con contributi per le famiglie meno abbienti.
Obiettivo: fare in modo che entro il 2025 almeno il 20% del parco macchine circolante sia composto da auto elettriche, ibride o a metano; introduzione di aree a zero emissioni in tutte le principali aree urbane entro il 2030, divieto di circolazione dei motori diesel e benzina a partire dal 2035. Piano aggressivo di investimenti in una rete di colonnine elettriche di ricarica e promozione della mobilità condivisa.