La questione dei militari in Giambellino, come altre questioni citate dagli esponenti delle forze di opposizione, ha tenuto banco in questi giorni sui giornali, nei dibattiti.
E’ chiaro che si parte da un assunto, da un principio di base che è ben descritto da un detto milanese “ofelè fa el to meste”. Nel senso che per presidiare un territorio non c’è bisogno dell’esercito. Per presidiare un territorio c’è bisogno di forze di polizia, di carabinieri, anche della polizia locale, adeguata e formata.
Noi assolutamente non siamo contro il presidio del territorio.
Siamo contro questa idea che in una situazione come quella del Giambellino ci vogliono addirittura i militari. Perché la Lega continua a richiamare questa idea: che la situazione è così devastante che non c’è più bisogno del poliziotto di quartiere, e ancor meno del vigile di quartiere, ma che serve addirittura il militare con la mitraglietta in pugno, lì pronto con la tenuta mimetica. E’ questa l’idea della città di Milano che voi continuate a sbandierare per procacciare i voti.
La cosa incredibile è che è Bolognini, l’assessore leghista, che chiede i militari. Perché? Perché il quartiere Giambellino è degradato. Ma dai? Ma chi ha governato il quartiere Giambellino per più di vent’anni in questa Regione? L’Aler. La Regione Lombardia che adesso sta cercando in maniera molto faticosa (e qui chiedo alla Presidente D’Amico di convocare una commissione per capire a che punto è il cronoprogramma dell’accordo di programma sulla riqualificazione Giambellino-Lorenteggio) sta cercando in maniera molto faticosa, comunicando poco con la cittadinanza, di recuperare i danni che ha prodotto, di riuscire a ristrutturare gli appartamenti che ha abbandonato, di riuscire a sgomberare le case che ha permesso di occupare, di riuscire a recuperare quella situazione di degrado che ha generato montando il caso dell’esercito, perché “abbiamo bisogno di persone con la tuta mimetica e con la mitraglietta per ristabilire il degrado” che tra l’altro la stessa Lega ha contribuito in maniera determinante a generare in quel quartiere.
E allora vale la pena forse che l’assessore Bolognini vada in quartiere Giambellino a dire che cosa sta facendo; perché è da più di un anno che nessuno di voi si presenta. L’ultima volta che vi siete presentati in quartiere è stato nel luglio 2017, alla chetichella, da una settimana con l’altra, assemblea nella parrocchia di quartiere... “diciamo cosa abbiamo fatto fino ad ora”.
Da allora niente.
Non avete detto che in via Manzano, per esempio, non volete ricostruire due edifici dei quattro, ma ne volete ricostruire solo due. Non avete detto che al civico 3 di via Segneri non volete ricostruire perché non avete i soldi. Non ci avete detto quanta sarà la slp di erp che ricostruirete dopo questo accordo di programma che, secondo me, in questo momento, batte veramente la fiacca, e rischiamo di perdere denaro pubblico, fondi europei.
Tornate in Giambellino a raccontare. Non mistificate chiamando lì l’esercito per recuperare quel degrado che voi stessi avete generato!