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5 giugno 2019

Il rinnovo contrattuale, tra precariato e istigazione alla corruzione. Le mie richiesta su Afol

E' di settimana scorsa la notizia che le rappresentanze sindacali su mandato assembleare dei docenti in somministrazione in servizio nei CFP di Afol, hanno incontrato la consigliera metropolitana Elena Buscemi.
All'incontro hanno partecipato anche, in rappresentanza del Comune di Milano, Roberto Munarin direttore dell’Area Lavoro e Formazione, e Fiorella Imprenti dello staff dell’Assessore Tajani.

Come si evince da un comunicato della CGIL Funzione Pubblica, due sono state le questioni al centro della discussione: la prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei posti di lavoro nell'ambito del servizio DDIF e l’assetto di Afolmetropolitana a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto i vertici aziendali.
Sono circa 120 le figure coinvolte nella vertenza chiusa con un preaccordo il 15 aprile scorso: docenti, personale amministrativo e ATA .
Ogni anno viene firmato un contratto che le lega tramite una agenzia di lavoro interinale ad Afol per il periodo che va da settembre a maggio dell’anno successivo. Per i docenti la retribuzione lorda oraria risulta di 10 euro e rotti.
Per i tre mesi estivi accedono alla NASPI per poi riprendere l'anno formativo. Alcuni di loro è dal 2001 che devono sopportare questa precarietà poco retribuita.

La vertenza, ricorda la CGIL, ha visto grosse rigidità nella gestione della trattativa da parte di Afolmetropolitana e non è stata assolutamente semplice.
Una trattativa, aggiungo io, dettata da scadenze imminenti (il 31 maggio è scaduto il contratto in essere con i docenti) e da obblighi legati a scrutini ed esami.
L'approvazione del c.d. Decreto dignità e i vincoli posti al rinnovo dei contratti a tempo determinato hanno complicato ulteriormente.
Vincoli che nascono anche dalla specificità dei Centri di formazione professionale che erogano servizi in Diritto e Dovere all'istruzione e alla formazione: servizi molto delicati nei quali la qualità dell'intervento didattico e la continuità delle figure di riferimento risultano essere elementi fondamentali per la tenuta delle classi e la riduzione al minimo dell'abbandono scolastico.
E così, come ricordato dal sindacato, le forme di finanziamento dotale regionale che non garantiscono la certezza del finanziamento dei costi di erogazione del servizio nel suo complesso.
Il 22 maggio scorso, l’assemblea dei lavoratori interessati ha votato favorevolmente l'accordo dando pieno mandato ai rappresentanti sindacali per la firma.
Alcuni, molti, non si sa se maggioranza o meno, sono usciti dal'assemblea decidendo di uscire dalle logiche democratiche e perdendo la possibilità di contare e di essere rappresentati.
Non è possibile accettare che i meccanismi di rappresentanza vengano dribblati.
Non si può però non riconoscere l'esasperazione di persone che, nell'incertezza e soprattutto con uno scarso e inadeguato riconoscimento economico, svolgono da anni un lavoro estremamente complicato all'interno di percorsi formativi di eccezionale rilevanza per valorizzare le capacità di molti ragazzi che spesso giungono da precedenti fallimenti didattici e sono orientati al mondo del lavoro.

Esasperazione che è cresciuta dopo quello che è accaduto alla dirigenza di Afol.
Il Direttore Generale coinvolto nell'inchiesta "La mensa dei poveri", che deve sottostare alla misura cautelare dell'obbligo di firma e una consigliera di amministrazione, Chiara Lazzarini, agli arresti domiciliari dopo essere stata coinvolta nell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex sindaco di Legnano Giambattista Fratus
Bene hanno fatto le RSU ad inserire nell'incontro anche questo secondo elemento che non risulta unicamente di contesto.
Ora: il bando per la nomina dei nuovi componenti del Cda è stato giustamente riaperto dopo gli arresti del 7 maggio scorso. Le proposte di candidature possono essere avanzate entro il 10 di giugno.
E' bene quindi dare un segnale di cambiamento che parta dalle scadenze prossime di nomina.
E qui tocca a noi: Amministrazione Comunale di Milano.
Chiedo sin da ora che il nuovo Cda:
  1. dia un segnale inequivocabile in merito alla tutela dell'immagine dell'agenzia facendo partire un procedimento disciplinare nei confronti del Direttore Generale, tramite il quale valutare eventuali responsabilità amministrative, trasferendo temporaneamente ad altro incarico il dottor Zingale fino al momento in cui verrà fatta piena chiarezza sulle scelte e i comportamenti tenuti.
  2. rinnovi la già dichiarata volontà e necessità dell'Agenzia di garantire la continuità didattica del servizio e i medesimi livelli di qualità, tornando a dialogare come primo atto con le rappresentanze sindacali, valutando se quella eccessiva rigidità espressa dalla vecchia dirigenza, sia superabile attraverso scelte strategiche che tutelino e valorizzino, nel modo migliore possibile, la riconosciuta qualità dell'intervento didattico.