Il Bar di Via Tolstoi chiuso dall'interdittiva antimafia |
Alessandra Dolci, coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ripete, per l'ennesima volta: «È importante denunciare, ma finora questo continua a non avvenire, mentre abbiamo diversi esempi di quiescenza, cioè di figure dell'economia legale che si sono messe a disposizione delle organizzazioni criminali».
Per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle attività commerciali la Prefettura e il Comune di Milano hanno sottoscritto il Patto di rafforzamento dei controlli antimafia firmato da Prefettura e Comune di Milano il 2 aprile 2019.
Il 10 novembre scorso si è tenuta una seduta di commissioni congiunte antimafia commercio, durante la quale abbiamo discusso ampiamente della verifica dell'applicazione del Patto. Il Segretario Generale Dall'Acqua ci ha tenuto a sottolineare l'importante lavoro svolto sugli indicatori che aiuteranno a circoscrivere il campo d'azione agli esercizi commerciali più "a rischio".
Ora però tutto cambia. Anzi come ha dichiarato il colonnello Samaja, capo centro DIA, durante la Commissione congiunta Antimafia Commercio di martedì 10 novembre, il fatto di non aver sottoscritto il modulo può essere un indicatore di sospetto per cui sarà bene indirizzare gli approfondimenti proprio su quegli esercizi commerciali.
Da tempo tenevo a comprendere come stesse funzionando il Patto, perché ho l'impressione che i risultati non siano all'altezza delle aspettative. Forse solo mie. Cinque revoche di SCIA in 18 mesi di cui 3 derivate da un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria, Corso san Gottardo 51, Viale D'Annunzio 7 e via Leone Tolstoi 9.
L'arma delle interdittive l'abbiamo ed è estremamente efficace. Prima della sottoscrizione erano state 4 le revoche nei primi 3 mesi del 2019: La Gambino S.r.l.s. di Viale Famagosta 20, la CO.EL SNC DI TOMMASINO MARIA & C. di Via Benedetto Marcello 93 (il ristorante Frijenno Magnanno), la Società Quintet Ristorazione SRL di Piazza XXV Aprile 7 (il Flamingo) e l’Impresa individuale Radogna Michela per la gioielleria di via Felice Cavallotti 8.
Bisogna comunque dirci che non è cosa semplice applicare questa misura di prevenzione. Mesi di lavoro. Poi il Tar e il Consiglio di Stato. Che, nel 95% dei casi dà ragione agli avvocati del Ministero dell'Interno.
La Prefettura ha inviato un documento con cui ha contribuito alla seduta. Il Prefetto ci ha tenuto a dire che: "Nel corso del 2019 l'attività di approfondimento a fini antimafia è stata orientata principalmente nei confronti dei locali da ballo insistenti nell'area cittadina della movida, oggetto di particolare attenzione da parte del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica sulla scorta delle diverse segnalazioni di reati posti in essere nei locali o nelle loro immediate vicinanze. ... erano state individuate tre zone - Arco della Pace, Via Padova e Corso Como, Navigli, con le rispettive adiacenze limitrofe. ... La selezione progressiva è avvenuta tenendo conto di una serie di indici quali, ad esempio, l'età e la nazionalità dei rappresentanti legali, o la presenza di ravvicinati cambi di gestione. L'attività svolta non ha evidenziato particolari criticità. ... È in corso in queste settimane un approfondimento con il Comune — Area Attività Produttive e Commercio per estrarre dai database comunali le informazioni relative agli esercizi commerciali che sono stati oggetto di passaggi di licenza da febbraio sin ad oggi e alle nuove attività che sono state intraprese nel medesimo periodo".