Il capo di questo traffico, secondo l'accusa, è Umberto Cirelli 56 anni. Altri 5 componenti della sua famiglia sono stati arrestati. Abitavano nel campo nomadi abusivo di via Bonfadini (40 persone 8 minori, 20 baracche 8 edifici in muratura ora abbattuti). Tutti tranne il fratello Antonio residente in via Salomone. Nell'operazione finisce anche un Di Silvio, Carmine, il riscossore, così viene descritto dai giornali. Parente, non si sa ancora con quale legame, con la famiglia, mafiosa, di Latina.
Per il momento non si è assolutamente paventato nulla di simile per quanto accaduto a Milano. Ma è un salto di qualità. Un segnale decisamente importante, un'evoluzione di quanto sinora accaduto e che ha interessato famiglie di Rom e Sinti a Milano.
L'aggravante mafiosa viene attribuita solo a un fatto estorsivo nei confronti di un imprenditore. La Polizia Locale nota i fatti. Le intimidazioni. Contatta la vittima che denuncia. Un'ottimo segnale. Chi denuncia vince.
E poi il traffico di droga da cui è partita l'indagine. "Ci siamo imbattuti in maniera incidentale. Non abbiamo approfondito. Dovevamo indagare con tecniche diverse". Altro segnale. La droga veniva offerta nel campo. Cocaina principalmente. "Presumiamo che ci sia un reinvestimento delle risorse del traffico di rifiuti nella droga". Ma non è un dettaglio da poco e complessifica il quadro.
Le indagini sono state compiute dalla Polizia Locale di Milano nucleo problemi del territorio,
Abbiamo ringraziato durante la seduta di commissione il Commissario Eleonora Zanolio e il Vice Commissario Giovanni Forestieri. A condurle i procuratori Francesco De Tommasi e Sara Ombra coordinati da Alessandra Dolci.