-->

23 luglio 2021

Helbiz Italia. Salvatore Palella, Michele Cilla e Pippo Ercolano. C'è bisogno di un'informativa antimafia

Salvatore Palella viene citato spesso da La Sicilia. Quotidiano catanese, fondato nel 1945. Diversi gli articoli scritti da Mario Barresi. 

Anche Report gli dedica una puntata. Quella di fine gennaio firmata da Daniele Autieri. Lui si difende, attacca. Si dimostra dotato di una gran verve, anche ironica. Però bisogna capire bene. Oggi in aula ho posto la questione.

Salvatore Palella è CEO di Helbiz INC. Sede nel Delaware. Proprietaria al 100% della Helbiz Europe LTD con sede a Dublino, che possiede il 100% della Helbiz Italia con sede in via della Moscova.

Quest'ultima capitanata, dal febbraio 2019, da Luca Santambrogio, Amministratore Unico, 27enne, bocconiano. Al "comando" (si deve capire con che delega) di un colosso che, secondo Giangaetano Bellavia, vanta 959mila euro di perdita nel 2019. E' proprio di Santambrogio che Il Comune di Milano ha richiesto il Casellario Giudiziale visto che è lui che ha firmato la richiesta di autorizzazione per far circolare i monopattini elettrici nella nostra città.

Il problema, non è Santambrogio. Ma la storia imprenditoriale di Mr. Palella. Nella sua carriera, leggendo gli articoli di Barresi e guardando il servizio di Report, intercetta Pippo Ercolano*, boss catanese di Cosa Nostra e Michele Cilla, di Milano, condannato per associazione a delinquere e intestazione fittizia di beni, Storico gestore del Byblos e "braccio destro di Guglielmo Fidanzati", capo mandamento di Arenella-Acquasanta.

Palella sostiene di ricordarsi il nome di Cilla ma di non aver mai avuto alcun rapporto con lui. Cilla è di opinione diversa. Al giornalista di Report dice: "Conosco tutto di lui. L'ho creato io. E' un uomo venuto da me. ... Mi era stato consigliato da amici di amici, di metterlo sotto la mia ala. ... Non è la mia testa di legno".

Sono intervenuto in Consiglio Comunale e ho fatto richiesta che si chieda alla Prefettura l'informativa antimafia per Helbiz. La sola comunicazione antimafia non è sufficiente. Qui bisogna capire, al di là dei precedenti penali, se c'è il rischio di un tentativo di infiltrazione mafiosa o no. Il nostro Piano Anticorruzione prevede la richiesta di informativa per un campione di SCIA. Il protocollo antimafia dell'aprile 2019 lo valorizza, dopo una sentenza del Consiglio di Stato. 

Bisogna tutelare il bene pubblico. Al massimo.

Penso anche Palella possa essere d'accordo. Fugare ogni dubbio e perplessità serve anche alla sua quotazione in borsa.

 

* Enzo Ercolano viene assolto dall'accusa di tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di Palella. Secondo Barresi "... è proprio la parte offesa a salvarli. Emblematica la testimonianza di Palella al processo, incalzato in aula da un pm-mastino come Antonino Fanara. Il quale gli fa ammettere che «incontrai un amico di mio padre, Enzo Ercolano, che è stata una persona che mi ha visto crescere da piccolino perché mi conosceva tramite mio padre» al quale il rampollo del capomafia «era legato da un ottimo rapporto lavorativo e come tutti gli ottimi rapporti lavorativi poi poteva sfociare in un pranzo di lavoro. ... , Palella, come annota il pm in aula, si rimangia la testimonianza in cui parla di «minacce» di Massimino e afferma che Ercolano «si rivolse a me con il medesimo tono» dicendogli «se non paghi ti rompo le corna». ... «era arrabbiato a livello amichevole, paterno» ...".