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5 agosto 2021

Helios: "Le mani della 'ndrangheta sui servizi di pulizie"

Le mani della 'ndrangheta sui servizi di pulizie". Così titola il bell'articolo di Nicola Palma su Il Giorno. Riprende un'indagine della DDA di Reggio Calabria. Sedici arresti.
L'azienda in questione è una cooperativa: la Helios di Milano. Sede legale via Caretta 3. 
Nel loro sito web si trova di tutto: codice etico; modelli operativi 231/2001; certificazioni ISo, pure il rating di legalità, conferito loro a maggio di quest'anno da AGCM. 
Direzione commerciale affidata a Domenico Chilà. Quella amministrativa a Antonino Chilà. Entrambi arrestati assieme ad un Consigliere regionale Calabrese Nicola Paris, eletto nel centrodestra, ma anche nel Comune di Reggio con il Centrosinistra. 
Scrive Palma che gli "imprenditori sono «espressione» dei Serraino, famiglia con radicati collegamenti con la Lombardia, e degli alleati Rosmini. Si parla dell'aggravante di aver favorito la 'Ndrangheta. 
Inquietante quanto si sono spinti. Quanta fuffa. Oltre ad avere il Rating avevano fatto richiesta di iscrizione alle White List della Prefettura di Milano il 19 marzo 2020. La lista delle aziende libere da tentativi di infiltrazione mafiosa. Attendono da un anno la risposta. Intanto, nell'attesa, hanno potuto comunque esserne parte.
Ora spero che l'interdittiva antimafia giunga. Meglio il sequestro con l'amministrazione giudiziaria.
Ora la sfida dello Stato alla mafia prosegue. Dopo gli arresti della Dda di Reggio Calabria e il sequestro, la sfida ora riguarda la sopravvivenza della cooperativa. Anzi riguarda la sua seconda vita. Deve rimanere sul mercato proseguire a offrire lavoro nello spirito cooperativistico, saldamente in mano ai soci lavoratori. Il ruolo dell'amministrazione Giudiziario sarà fondamentale. Accanto a lui Confcoop e Legacoop possono offrire il loro preziosissimo contributo. 
Molti I clienti pubblici: Aler e il Centro per l'Impiego oltre che la sanità calabrese, l'azienda trasporti romana Atac, le Poste, il comune di Brugherio, l'Agenzia del Demanio, l'Università E-Campus, la Giunta regionale della Campania.
Anche tra i dipendenti della Helios figurano persone legate ai clan. Nicola Palma scrive: ... Sergio Floccari, figlio di Alfredo, boss dell’omonima famiglia; Angelo Zaccuri, ex titolare della ditta "Pulizie Ionica" colpita da interdittiva antimafia nel 2002 e a sua volta finito in manette nell’operazione "Inter Nos"; la sorella di Antonio Dessì, affiliato alla cosca Cordì e condannato in Appello a 5 anni e 4 mesi di reclusione nel processo sull’omicidio del vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre 2005; la moglie di Aurelio Staltari, membro di spicco della cosca Cataldo.
Nell'inchiesta viene citato anche Giovanni Stilo di Africo. Della Locride. Bisogna capire con quali legami anch'esso con Milano.