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13 ottobre 2021

Omicidio Salvaggio. Alcune considerazioni

Omicidio Salvaggio. Riflessioni leggendo, e dialogando con Ilaria Ramoni e un mio caro amico. L'uomo era tornato nel giro della droga? I tre telefoni sequestrati di cui uno, forse, criptato potrebbero essere un indizio. L'ipotesi che lui avesse un debito da saldare non è peregrina, anche se la regola dice che non si uccide un debitore. In realtà Salvaggio era malato terminale e, visto che la vittima era oramai spacciata, i killer possono aver voluto dare segnali precisi ad altri considerati debitori in solido, oppure, nuovi partner e quindi considerati, comunque tali. Venivano da Milano e a Milano sono tornati. Elemento che mi dicono, e leggo, da non sottovalutare. Da 21 anni non c'è un omicidio di 'ndrangheta in quel territorio. Allora, la sera del 27 settembre 2000, Pasquale Ciccaldo fu ucciso a Corsico, dai "Sergi". Evento unico. Ci si pensa venti volte prima di eseguire un omicidio nella propria terra. Gli assassini furono, tra l'altro, presi, alcuni mesi dopo. Salvaggio non era un affiliato, ma un broker. Trafficava con tutti in particolare con i Montenegrini. Una guerra di mafia si aprirebbe se ad essere ammazzato fosse un componente delle famiglie di Buccinasco. Così non è stato. Se un'organizzazione criminale avesse deciso qualche anno fa, di eseguire un omicidio a Buccinasco, avrebbe dovuto per forza chiedere ai Barbaro, ai Sergi, ai Papalia. Avere un omicidio in casa non fa bene. Per nulla. Lo dicevamo. Richiama l'attenzione sul proprio territorio di polizia, carabinieri, stampa. Se qualcuno in queste settimane lo ha chiesto è sicuro che abbia ricevuto un secco no. Se hanno deciso di farlo uguale o senza chiedere a nessuno, allora si aprono scenari nuovi ponendo seri dubbi su chi comandi, se c'è ancora qualcuno che lo sta facendo, nel sud ovest, e a Milano. Certo è che a Milano e non solo senza l'ok della 'ndrangheta non si fa nulla. Almeno così pareva fino a qualche tempo fa.