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8 maggio 2022

Cosa accade a Rozzano? (Prima Puntata)

Senza poter rischiare di essere smentiti possiamo affermare che Forza Italia, anche per i soli trascorsi del suo fondatore, sia il partito più garantista che esista. Solo dopo la CEDU, ma neanche, un politico dovrebbe dimettersi.

Rozzano fa eccezione. Domenico Anselmo, Assessore allo Sport e Giovani della Giunta Ferretti, italoforzuto come il sindaco, subisce una perquisizione, scrive un post su Facebook in cui dichiara pubblicamente di essere indagato e si dimette. Giovanni Ferretti rimane in silenzio e gli lascia il posto in Giunta, avocando a sé le deleghe sullo sport. 

Il post di Anselmo è accorato. Scritto bene. Ben articolato. Elenca tutti i risultati del suo mandato. Ringrazia e glissa. Dice e non dice, con arte. Anselmo parla delle sue dimissioni come atto dovuto per permettere all'Amministrazione di procedere serenamente. Dice però che i fatti sono relativi alla precedente giunta. Quale? Agogliati o D'Avolio. Non lo specifica.

Parla "di riscatto con la Vita". Il ruolo di assessore raggiunto con fatica "per dimostrare che nonostante le apparenze dietro la figura di un ragazzo cresciuto tra i quartieri di Rozzano c’è un uomo divenuto Padre che davvero sogna una città diversa per i cittadini di oggi e di domani”. Un sogno di una vita, bruciato da un solo avviso di garanzia, ricevuto con la certezza di essere innocente? 

Poco comprensibile anche l'atteggiamento dello stesso Ferretti. Considerato che le vicende riguardano un altro periodo politico per il quale il nuovo sindaco non avrebbe alcuna responsabilità, come mai Ferretti non insiste che Anselmo rimanga, rimanendo fedele al suo credo garantista? E' convinto della sua colpevolezza? E' diventato tutto d'un tratto un ipergiustizialista (basta un avviso di garanzia per dimettersi)? Sa qualcosa che non ci ha detto? Lo dirà ai magistrati?

E poi: gira voce che in Comune sia entrata anche la DIA. E che nell'indagine c'entri anche la Dda. Ferretti o lo stesso Anselmo possono smentire? Anselmo lo fa. Sostiene che la voce non sia vera. 

Sostiene anche che sia falsa una seconda storia che circola a Rozzano e non solo. Viene detto che Anselmo non abbia semplicemente subito una perquisizione, ma sia agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare per una vecchia questione. Anselmo smentisce in un commento su Piazza Foglia. Sfida i lettori a venirlo a trovare in una delle sue panetterie. Ci vado. Me lo ripete in strada, alle 18 di sabato 14 maggio. Appoggiato alla sua macchina.  

Per chi non lo sapesse o non si ricordasse Domenico Anselmo è stato consigliere comunale di Insieme per Cambiare, in sostegno dell'allora Sindaco Pd Massimo D'Avolio. Nelle ultime elezioni amministrative si è candidato per Forza Italia. Il suo collega di lista, a sostegno di D'Avolio, Giuseppe Coniglio, proprio a ottobre è stato promosso dallo stesso Ferretti, amministratore unico di Ama (partecipata strategica per il telerdiscaldamento di Rozzano. La nomina giunge dopo le dimissioni di Marco Masini, anche lui eletto in Consiglio nel 2009 a fianco di D'Avolio, successivamente suo acerrimo nemico, ora coinvolto, in una vicenda di rimborsi spesa gonfiati in AMA. 

Anselmo lo si ricorda anche per lo scontro a suon di denunce con un altro ex Consigliere Comunale del Pd Francesco Cuvello. Leonardo Triglione, pregiudicato per spaccio, fece bruciare il 20 luglio 2011 la panetteria "Le delizie del forno”, di Anselmo e il 9 agosto, successivo, il chiosco di frutta e verdura di Cuvello. 

Efficace la sintesi di Davide Milosa su Il Fatto del 23 febbraio 2012:  "Tutto avviene a Rozzano, hinterland sud di Milano. La vicenda parte da due incendi ai danni di negozi di due consiglieri. Movente: la mancata licenza data a un balordo della zona. Per ottenerla dopo l'incendio, il mandante entra in contatto con una delle due vittime, che, successivamente, chiederà l'aiuto al vicesindaco. Alla fine tutto si sblocca". Cuvello si darà da fare per sbloccare l'atto amministrativo. Anselmo invece aveva chiesto per sè lo stesso spazio. Anche lui per farne una sala scommesse, poi modificata in un asilo nido.

Milosa ricorda che nei giorni successivi ai fatti, qualcuno soffiava l’ipotesi del coinvolgimento della ‘ndrangheta. "Domenico Anselmo, infatti, è figlio di Michele Anselmo, finito indagato per ricettazione dopo che la sua panetteria di Fizzonasco andò a fuoco in una faida tra la cosca dei Facchineri e i clan siciliano dei Procacciante. Pista finita nel nulla". Chiude il giornalista. 

Quando incontro in via Europa l'ex assessore, c'è anche il padre. Mi parla anche lui. "Non era mia la panetteria. Era di Franco Gentile". Non c'entro nulla con quei Facchineri. Non associate il mio nome con una famiglia di 'ndrangheta!"

Io di queste storie proseguirò a parlarne.