Una legge
molto complessa per bocciarla tout court. Provo a sintetizzare per punti:
1. Aspetto che dobbiamo indicare tra gli elementi innovativi e
positivi è la previsione di un piano integrato delle azioni regionali per la
promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile e la
prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi. Io
mi sarei dedicato solamente agli interesse criminali mafiosi. Il Piano
anticorruzione c'è già e la promozione della cultura della legalità è
importante, ma non penso proprio abbia bisogno di un piano. Comunque il piano
definisce le azioni regionali finalizzate a perseguire gli obiettivi di cui
all’articolo 1 con indicazione delle risorse, finanziarie e organizzative.
Peccato che all'articolo 1 non sia citato il riciclaggio, fenomeno strategico
per corrotti, evasori e mafiosi, contro il quale la Regione dovrebbe aver già
messo in atto tutte le strategie per segnalare operazioni sospette all’Unità di
Informazione Finanziaria (UIF).
2. Il riciclaggio non viene citato in nessun
articolo nonostante l'applicazione della normativa antiriciclaggio la 231
del 2007 è un obbligo delle Pa. Per Pa non si intende solo Regione. Ma aziende
partecipate e controllate, fondazioni, aziende sanitarie e quelle dedicate
all'edilizia pubblica. Dai dati messi a disposizione dalla UIF, per esempio, si
evince che nessuna ASST o ATS ha mai fatto segnalazioni. Strano. Una proposta
che avevo avanzato era quella di inserire all'articolo 5 Interventi nei settori
economici, nelle professioni e nelle pubbliche amministrazioni, una
dichiarazione di guerra: La Regione opera costantemente e con tutte le
competenze e le risorse proprie per garantire una sana e libera concorrenza di
mercato, muovendosi efficacemente per prevenire fenomeni corruttivi e
contrastare il riciclaggio nell'economia. Sarà per la prossima revisione.
3. Il nuovo articolo 24 bis prevede l'istituzione del Tavolo di
lavoro per la prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento. Direi
ottimo. Peccato che un tavolo che era già previsto e doveva già partire,
secondo un comunicato stampa dell'ex assessore Alessandro
Mattinzoli e dell'ex assessore Riccardo De Corato, il primo ottobre 2018, 4
anni fa. Non riesco capire se sia rimasta lettera morta o se i due tavoli si
sovrappongano. In entrambi i casi non benissimo.
4. Il nuovo articolo 26 Elargizione a favore delle vittime dei
reati di usura o di estorsione, prevede che ai fini della concessione
dell'indennizzo le vittime devono risultare parti offese nel relativo
procedimento penale e che l'indennizzo non può essere concesso prima del
decreto che dispone il giudizio nel relativo procedimento penale. Norma che
migliora la precedente che prevedeva la sentenza di primo grado, ma che lascia
per troppo tempo le vittime in piena solitudine senza sostegno economico.
5. C'è indubbiamente un problema di informazione. Nella
relazione di Polis (Istituto regionale per il supporto alle politiche della
Lombardia) sullo stato di attuazione della legge 17/2015 si certifica che non
sono stati erogati contributi nel biennio 2020-22, non essendo pervenute
istanze. Anche nella richiamata attività del Garante regionale per la tutela
delle vittime di reato, Polis certifica che durante il biennio 2020-2021 non
sono pervenute richieste alla Garante da parte di vittime per reati di stampo
mafioso e della criminalità organizzata. Una notizia che deve fare riflettere.
Anche in riferimento ai fondi gestiti dallo Stato dalla Relazione dell’anno
2021 risulta che, nonostante il numero di istanze presentate dalle vittime dei
reati di tipo mafioso, 575, sia aumentato del 40%, nessuna domanda è pervenuta
dalla Lombardia. C'è un problema di informazione. Pensiamo che debba essere
rifinanziato quel fondo che, gestito da Regione Lombardia per la promozione di
interventi per assistenza e aiuto alle vittime dei reati di stampo mafioso e
della criminalità organizzata, ha permesso di aprire sportelli di ascolto e di
accompagnamento delle vittime.
6. Proprio per colmare quel deficit informativo e sostenere il prima
possibile le vittime bisogna introdurre la figura del “tutor” che
accompagni le vittime di usura nel difficile percorso di rilancio della propria
attività imprenditoriale;
7. Nella legge Non si parla di sport e di calcio. Bisogna
individuare gli strumenti; più adatti per proteggerli dagli interessi
criminali mafiosi, partendo per esempio dal Codice etico dello Sport del Comune
di Milano redatto con Transparency Italia e Avviso Pubblico, utilizzando anche
la stesura di protocolli ad hoc con la Prefettura.
8. In tema di beni confiscati Regione Lombardia deve assumersi la
responsabilità di gestire direttamente i grandi compendi immobiliari la cui
gestione e i cui oneri troppo spesso gravano solo ed esclusivamente su piccoli
Comuni già molto esposti sul tema del contrasto alle mafie e soprattutto si
deve far carico di tutelare le associazioni a cui potrebbero essere assegnati i
beni prima della confisca definitiva, dopo il sequestro. Una tipologia di
intervento che suggeriamo per tutelare quei beni che rischiano di deteriorarsi
e di essere oggetto di vandalismi e di vendette mafiose.
9. Rimane un errore che genera confusione inserire nella normativa
antimafia articoli specifici relativi ad altre fattispecie penali totalmente
diverse dall'argomento della norma. Articolo 8 (Interventi per la
prevenzione e il contrasto del fenomeno delle truffe ai danni della popolazione
anziana); Art. 21 (Interventi a favore delle vittime della criminalità e dei
loro familiari) che prevede l'assistenza legale per i cittadini accusati di
aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa; l'articolo 22
(Interventi straordinari in favore dei soggetti danneggiati da atti vandalici).