Scrive Gerevini: La struttura della proprietà è un enigma e un labirinto che dal Delaware all’Olanda conduce a due soggetti non ben identificati: una «Limited Partners» e il «Fund IV».
Il tema riguarda i documenti che sono stati consegnati alle banche per adempiere agli obblighi antiriciclaggio: «nessuna persona fisica in ultima istanza – si legge nelle carte interne – ha più del 10% del club e dunque nessuno controlla il Milan». Per questo sono stati indicati titolari effettivi, con il criterio residuale, i tre amministratori con poteri di rappresentanza legale: il presidente Paolo Scaroni, l’amministratore delegato Giorgio Furlani (e prima Ivan Gazidis) e il consigliere Gerry Cardinale.
Le carte dovranno essere depositate anche presso il Comune di Milano. Così vuole il Piano Anticorruzione grazie a una mio ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale. Quattro anni fa. Nell'ottobre 2018. Il tema, enorme, è capire come si verificano queste dichiarazioni. La soluzione sta nell'introduzione del divieto o l'introduzione della possibilità di avere controparte per l'Amministrazione un ente che è radicato nei paradisi di opacità.
La proposta viene rilanciata dalla Call to Action di Wikimafia che ho sottoscritto al punto 4. Divieto per la Regione di rapporti economici con società offshore, sollecitando il governo nazionale, tramite un disegno di legge, ad adottare queste misure e a renderle operative, anche al fine di tutelare le risorse del PNRR e delle altre opere strategiche regionali. La proposta indirizzata all'Europa, alleata alle grandi città è presente anche nel libro che ho scritto con Ilaria Ramoni e Mario Turla e pubblicato nell'aprile 2021: Il giro dei soldi.
Come spesso capita nelle strutture societarie di investimento, Gerevini ci ricorda che c'è chi gestisce i soldi e chi li mette "Tre sono i soggetti «cacciano la grana» e sono i proprietari, a cascata, del Milan: uno indicato come Fund IV Investors con il 42,6%, una Limited Partners con il 46,1% e Rbfc AIV con il 10,9%. "Fund+Rbfc (per un totale del 53,5%) dovrebbe essere territorio degli investitori gestiti da Cardinale. ... La misteriosa Limited Partners è quella dove forse è custodita la quota di Elliott". ". Scrive Gerevini.
L'operazione di "acquisto" era apparsa subito poco trasparente. Elliott ha garantito un prestito all'"acquirente" da 600 milioni al 7% di interesse. Il cosiddetto Vendor loan costa a Red Bird 115mila euro al giorno 42 milioni di euro annui.
L'ambiguità emerge chiaramente nel Cda: 4 esponenti RedBird e 4 rappresentanti Elliott. Rircorda Gerevini poi che amministratore delegato è Giorgio Furlani, storico manager di Elliott. Presidente è confermato Paolo Scaroni, già ai tempi di Li Yongong a rappresentare Elliot e pare che come Direttore finanziario sia indicato Stefano Cocirio, altro manager dipendente di Elliott e già anch'esso nell'ex Cda.
Dunque Cardinale chiude un’operazione da 1,2 miliardi, di gran lunga la più importante nella storia di RedBird e lascia pressoché tutte le leve di comando ai venditori.