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25 febbraio 2023

La Call to action di Wikimafia. I dati delle adesioni devono far discutere. Quelli degli impegni mancati anche.

Recentemente Wikimafia ha pubblicato una Call to action, un appello da sottoscrivere proposto a tutti i candidati alle regionali del Lazio e della Lombardia. Sette punti stringenti. Molto concreti e, come vedremo, assolutamente non scontati.

I risultati sono lì da vedere e sono importanti. Lombardia batte Lazio 176 a 79. Centrosinistra più M5S, più IV, più Azione più Unione Popolare batte Centrodestra 171 a zero. Nessuno del Centrodestra ha firmato gli impegni. 

Come mai? E’ questione di sensibilità e di cultura politica. Presto detto. Non dico che nel Centrodestra non siano antimafiosi. Ma non sono sensibili. Non capiscono l’importanza degli impegni con gli elettori sui temi della trasparenza dei finanziamenti in campagna elettorale e sulla trasparenza degli assetti societari. Nell’azione per garantire la costituzione di parte civile della Regione nei processi per mafia. L’importanza di contrastare i paradisi fiscali e di opacità.

E in ultimo, ma non per ultimo dei 255 firmatari solo in 13 hanno ottemperato alla richiesta più impegnativa: pubblicare in tempo reale sul propri o sito i finanziatori che hanno versato per la campagna elettorale almeno 500 euro. Tra i 13, tre candidati a presidente: Majorino (CS + 5Stelle); Ghidorzi (Unione Popolare) D’Amato (Centrosinistra + AIV) e Donatella Bianchi (M5S + Progressisti).

Qui casca l’asino e tutto si complica: solamente il 5% dei firmatari ha mantenuto il primo impegno preso.

Come mai? Probabilmente la stragrande maggioranza ha preso sotto gamba l’impegno antimafia. Non lo ha letto bene. Se n’è dimenticato. Qualcuno forse ha firmato consapevolmente poi ha considerato dannoso per sé pubblicare i nomi dei finanziatori. 

Cos’altro dire. Io non saprei. In realtà questi dati non possono passare nel silenzio totale. Alcuni ragionamenti è bene farli. Io ho cominciato.